“Sparanise, nacque all’ombra di una Chiesa, quella di S. Vitaliano, e la
tenne a battesimo un abate, l’abate Roffredo del monastero
benedettino di S. Vincenzo in Volturno”*
“L’atto di nascita” di Sparanise si trova registrato
a pag. 478 del “Chronicon volturnense”.
Bisogna però sapere che quel piccolo agglomerato di
case, si trovava sulla zona più fertile del territorio
dell’”Antica Cales”, e fu a queltempo, la terra ospite
di duemilacinquecento
coloni romani mandati (334 a. C.) per sorvegliare la
lealtà e la fedeltà di Cales verso Roma e per spiare
le mosse di Teano e Capua, ancora non assoggettate.
I coloni però, furono più dediti a coltivare le vigne
che producevano i vini consumati dai signori romani
nelle mensa aristocratiche, che dare sostentamento ai
soldati e danaro alla madre patria durante le guerre
puniche ...
L’abate Roffredo, che si trovo in possesso di molte
eredità in questo territorio, pensò di dover raggruppare
“masse e masserizie” in ville. Costrui corti (curtes),
una Chiesa, ed un castello (castellum) affinchè i cortensi
(curtenses) trovassere un luogo sicuro dove trovare
rifugio durante le non poche incursioni delle più disparate
genti.
La
villa che naque non si chiamò da subito Sparanise, ma
forse S. Vitaliano (oggi patrono della cittadina), a
cui è dedicata la (oggi ristrutturata) antica Chiesa
fatta costruire dall’abate Roffredo.
S.
Vitaliano, fu vescovo di Capua, e circa un secolo prima
“riempi di meraviglia” la regione intera, grazie ai
“fatti della sua drammatica vita ed i prodigi dopo la
sua morte”.
Sull’origine dell’attuale nome, ci sono varie ipotesi: forse da un nome,
Sparano, molto diffuso all’epoca.
Sempre
la Chiesa di S. Vitaliano fu testimone di una curiosa
vicenda nell’anno 1860, e precisamente il giorno 27
ottobre: si narra che Garibaldi, invitato a colazione
da Vittorio Emanuele, con la scusa di averla già fatta,
non vi andò, e preferì mangiare pane e cacio con i suoi
amici, proprio sotto il portico dell suddetta Chiesa.
Un’altro avvenimento storico di rilevante importanza, fu il cosiddetto
“armistizio di Sparanise” firmato nell’anno 1799, tra
Francesco Pignatelli (vicario generale di Ferdinando
IV), col generale Championnet: questo atto, saputosi
a Napoli, scateno la rivoluzione partenopea del 1799.
*TRATTO DA "Lunga vita e breve storia di Sparanise" DELLO STORICO SPARANISANO
CANONICO FRANCESCO DE FELICE,
NATO A SPARANISE IL 2 LUGLIO 1862 ED IVI DECEDUTO IL
27 NOVEMBRE DEL 1929.