Calvi Risorta/Sparanise, di Domenico Ascolese- – Tra il silenzio generale delle istituzioni locali, lo scorso 22 gennaio l’imprenditore Lello Iavazzi ha depositato alla Direzione Generale per l’Ambiente e Rifiuti di Caserta la documentazione necessaria ad avviare il procedimento per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) relativa alla centrale a biomasse che il patrone della Juve Caserta vuole installare nell’area Ex-Pozzi ricadente nel territorio di Calvi Risorta ma molto più vicina a Sparanise.
Il documento è stato pubblicato nella sezione Albo Pretorio del sito web del Comune di Calvi Risorta, pertanto, fino al prossimo 21 febbraio tutti i soggetti pubblici e privati ed i portatori di interessi diffusi possono presentare le proprie osservazioni.
L’anno scorso diverse amministrazioni comunali come quelle di Sparanise, Calvi Risorta, Pignataro Maggiore e Camigliano, ebbero modo di esprimere il parere contrario all’impianto attraverso apposite delibere di consiglio comunale. Posizioni di netta contrarietà sono da sempre espresse anche dal comitato “No alla centrale a biomasse” attivo in tutto l’Agro Caleno che a più riprese ha ribadito la necessità di avere un fronte compatto che partendo dal basso comprenda tutti gli attori chiamati in causa dal progetto di Iavazzi.
In questi giorni, dunque, oltre alla amministrazioni locali, chiunque può manifestare le proprie osservazioni e ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, la netta ed assoluta contrarietà al progetto. E’ ormai assodato che tutto il territorio caleno ha maturato una opinione negativa nei confronti di una struttura che andrebbe ulteriormente a danneggiare l’intero agro caleno che, per la cronaca, versa già in condizioni ambientali assai precarie. E’ noto a tutti, infatti, che la zona interessata al progetto risulta essere fortemente inquinata ed andrebbe immediatamente bonificata. Un impianto per il trattamento dei rifiuti metterebbe definitivamente in ginocchio l’intero territorio ed eliminerebbe di fatto ogni speranza di ripresa.
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