Sparanise, Riceviamo e pubblichiamo - Un antico quanto attuale adagio popolare recita: tanto va il gatto al lardo che ci lascia lo zampino. Abbiamo assistito da passivi spettatori alla lunga quanto estenuante querelle sulla mensa scolastica e sulle cause a dire dell'attuale macchinista di P.zza Giovanni XXIII, dovute al mancato inizio del sevizio. Una prima versione voleva che l'Ente era a corto di moneta, completamente al verde, ma è bastata la relazione del Revisore dei Conti per sapere che sul conto corrente bancario del Comune di Sparanise giacciono oltre 4 milioni di €uro. Poco dopo un manifesto di colore giallo apparso per le vie del paese si apprestava a rettificare il tiro: la colpa del mancato inizio della mensa scolastica era ascrivibile al fantomatico patto di stabilità. Avevo chiesto la pubblicazione di un monitoraggio aggiornato del patto, giusto per dare contezza ai cittadini del labile confine di sforamento dello stesso se si fosse impegnata altra spesa corrente. Ma evidentemente il confine non era poi così tanto labile. Ma non solo. Conoscendo la grande dimistichezza che il Sindaco ha nel rendere pubblici gli atti del Comune mai mi sarei sognato di vedere pubblicato sul sito istituzionale del Comune il prospetto del patto di stabilità. Così tra proteste, raccolte di firme, incontri con le mamme, il rifiuto di ricevere consiglieri comunali, lettere nelle quali si manifesta la propria gioviale simpatia per i rappresentanti di alcune associazioni, si è passati alla soluzione del problema. La mensa aprirà. Anche se con due mesi di ritardo il servizio, con costi notevolmente aumentati, spero a favore della qualità, prenderà il via. Sono fermamente convinto che quasi sicuramente c'è stato un accurato calcolo tecnico, che spostando di due, quasi tre mesi l'inizio del servizio, ha fatto si che ai fini del Patto di Stabilità si impegnasse una somma pari a 2/12 anziché 4/12, permettendo quindi una maggior flessibilità nel poter impegnare altre spese correnti. Giochetti contabili a parte, spero e voglio credere che non si è voluti giocare sulla pelle dei bambini per squallidi e riprovevoli calcoli elettoralistici, sebbene la campagna elettorale si sia già chiusa da mesi. Questo paese ha la necessità di essere amministrato, serve a poco rincorrere le colpe o additare tutti o chicchessia in uno stupido quanto bambinesco gioco delle parti. All'elettore, sia esso meraviglioso e non, al cittadino comune e non, poco importa di chi sia la colpa o di chi abbia causato cosa. Il cittadino vuole la soluzione del problema, anzi si aspetta che esso problema non si abbia proprio e tutto funzioni come dovrebbe. La quotidianità, il taglio dell'erba, la pulizia delle strade, la luce, l'ambulanza che ricompare in ogni slide ma mai in servizio, il traffico, la burocrazia, l'ordine pubblico, vanno gestiti nella loro ordinarietà, senza enfasi, colpe o colpevoli, lontano dai giochetti puerili di antica memoria. Il paese ha bisogno di straordinarietà e di una scossa a livello economico figlia di una seria quanto delicata e complessa programmazione. L'economia è al colasso e gli ultimi licenziamenti della centrale di Sparanise, manco a dirlo tutti nostri concittadini, sono l'ennesimo se non ultimo campanello d'allarme di un paese che poco alla volta sta subendo la metamorfosi di un grande quartiere dormitorio. La nuova legge di stabilità in iter in parlamento, introduce un taglio netto per il 2015 di oltre 7 punti percentuali del patto di stabilità. Ciò significa che dal prossimo anno i Comuni potranno liberare più risorse da destinare a spese per investimenti. Spero che a Sparanise i nostri amministratori facciano bene i compiti a casa programmando una serie corposa di interventi infrastrutturali tali da liberare risorse sul territorio e dare finalmente una scossa all'economia locale. Del resto i soldi ci sono. I tempi delle ripicche, dei dispettucci, delle bambinate, dell'ossessione a vedere avversari in ogni dove, devono lasciare il passo a cose serie e concrete. In questo mi auguro che anche l'opposizione faccia la sua parte, che non consiste solo nel controllo ma anche e soprattutto nell'essere portatori di alternative valide. E l'ora della concretezza se vi è capacità, il sistema paese non può più attendere.
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