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Le origini del vino Falerno al centro del convegno sulle ville rustiche romane

Convegno alla XVII Borsa del Turismo Archeologico di Paestum
31/10/2014 12:5

Sparanise, di Enrico Petrella - Sparanise - Villa Matilde e il Falerno del Massico sono protagonisti del convegno “Le ville rustiche romane al centro delle produzioni agricole” che si svolge sabato 1 Novembre nell’ambito della XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum.
Luigi Crimaco Direttore Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” di Mondragone (CE) e Angela Carcaiso Direttore Gruppo Archeologico Falerno-Caleno di Sparanise (CE) ripercorreranno la storia del vino amato dagli antichi Romani, decantato da Marziale, Plinio e Ovidio e riportato in vita negli anni Sessanta del Novecento da Francesco Paolo Avallone, fondatore dell’azienda agricola Villa Matilde di Cellole. I due archeologi faranno un excursus sull’evoluzione storica del vino: dalle caratteristiche ville rustiche, fattorie costruite lungo la catena del Massico dotate di appositi forni per la produzione di anfore necessarie al trasporto del vino, fino alle moderne attività di tutela, promozione e valorizzazione del Falerno del Massico DOC nella Campania Settentrionale. Luigi Crimaco dirige il Museo Civico Archeologico “Biagio Greco” della città di Mondragone. Ha ricoperto ruoli di rilievo internazionale, effettuando scavi e ricerche archeologiche in varie regioni d’Italia. Ha diretto una missione di scavo sul castello medievale “Rocca Montis Dragonis”, un vasto complesso archeologico fortificato con all’interno due villaggi, chiese affrescate e il Palacium del feudatario. Angela Carcaiso figlia dello storico e pittore Giuseppe Carcaiso è Direttore Gruppo Archeologico Falerno-Caleno di Sparanise e, da settembre 2013, anche Assessore alla Cultura di Somma Vesuviana. Da sempre impegnata nel delicato settore dei Beni Culturali a lei si deve l'organizzazione di numerose iniziative di successo in ambito archeologico e culturale nella provincia di Caserta. Villa Matilde l'azienda di Cellole (Caserta), che ha riportato in vita il millenario Falerno, è leader nella produzione di questo vino sia per numeri che per qualità. Prodotto da uve Aglianico (80%) e Piedirosso (20%), il Vigna Camarato Falerno del massico Doc nasce esclusivamente nelle migliori annate con uve raccolte nell’omonimo vigneto, uno dei più antichi e meglio esposti della tenuta collinare di San Castrese alle falde del vulcano spento di Roccamonfina. I grappoli, selezionati a mano uno per uno, vengono pigiati delicatamente e il mosto così ottenuto fermenta insieme alle sue vinacce per circa 20 giorni ad una temperatura di 25° C; segue una fermentazione malolattica in barriques, un affinamento per almeno 12/18 mesi in barriques di rovere Allier e una maturazione finale in bottiglia. Il colore rosso cupo, il profumo intenso e persistente di frutti di bosco rossi e neri, pepe, cioccolato, caffè, liquirizia e vaniglia ed il gusto asciutto e caldo descrivono un vino complesso, elegante e potente. Dalla Falanghina degli antichi romani, “vinum album Phalanginum”, nasce, vinificato in purezza, affinato per 3 mesi in acciaio, il Falerno del Massico bianco. Di colore giallo paglierino e profumo profondo, rivela sentori di frutta matura fra cui risaltano ananas, banana, pesca gialla, pera Williams, crema pasticcera, fiori di ginestra e rosa, delicate note di salvia e vaniglia. Il sapore, equilibrato, vellutato, ricco e persistente, ha spiccata finezza e personalità.
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