Sparanise, Salvatore Marteillo - Con la delibera di giunta comunale numero 153 del 15 ottobre scorso il sindaco Antonio Merola ha revocato la delibera numero 135 e 136 del 26 agosto scorso che aveva come oggetto la disciplina dell’ufficio dello staff del sindaco. La revoca si è resa necessaria in base al parere della Corte dei Conti – Sezione Regionale di controllo della Campania – che stabilisce il carattere necessariamente oneroso del lavoro subordinato e non a titolo gratuito come, invece, indicato nelle delibere revocate.
Sull’argomento è intervento il consigliere comunale di minoranza Giancarlo L’Arco - presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio Idrico Provinciale Terra di Lavoro - che ha sottolineato quella che per lui è l’ennesima forzatura figlia del populismo. “Ultimamente stanno accadendo delle cose molto strane dalle parti di piazza Giovanni XXIII, cose figlie di una costante forzatura. Nel corso dell’ultima seduto di consiglio comunale ho avuto modo di far notare al sindaco Merola la palese violazione della legge. Evidentemente deve aver imparato la lezione.
Vorrei tanto sapere se il parere della Corte dei Conti è un parere antecedente o successivo alla data di adozione della delibera di giunta comunale. Non vorrei che il Merola credesse che la nostra opposizione sarà come quella che ha fatto lui dal 2009 al 2014. Eppure in consiglio comunale ci sono due ottimi avvocati, due eccellenti conoscitori della legge che, tra l’altro, godono della mia personale stima, come l’avvocato Marchione, che è anche presidente del consiglio comunale, e l’avvocato Assunta Zona. Per il futuro il Merola farebbe bene a farsi preparare gli atti da chi ha maggiore competenza tecnica perché, come è noto, la legge non ammette ignoranza”.
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