Sparanise, di Ilario Capanna – L’introduzione della nuova tassa sui rifiuti continua a generare problemi che si abbattono anche inconsapevolmente sugli ignari cittadini contribuenti di Sparanise. Tralasciando volutamente le schermaglie politiche tra maggioranza ed opposizione, che pure hanno raggiunto il loro culmine nel corso dell’ultima seduta, dal consiglio comunale è emerso che l’amministrazione non ha previsto detrazioni per nessuno. Anziani, portatori di handicap, meno abbienti e via discorrendo non potranno usufruire di alcuna riduzione nonostante sia prevista una “manovrabilità” del 7 % sul totale. Se la mancata adozione degli sgravi è un danno per i cittadini perché è frutto di una scelta politica discutibile, sicuramente è una beffa “l’errorino” in bolletta commesso da Equitalia. Dopo approfondite indagini si è scoperto che le bollette della TARI che il Comune ha inviato tramite Equitalia ai cittadini di Sparanise contengono un aumento del 5% frutto di un errore di calcolo da parte di Equitalia ! Avete capito bene: le bollette, per le quali lo scorso 30 settembre è già scaduta la prima rata, e che quindi il Comune di Sparanise ha già incassato, hanno una maggiorazione non dovuta del 5 %, ovviamente in danno del contribuente. L’ennesima brutta notizia, che sa proprio di beffa, è stata scoperta stamani quando, prese carta e penna, abbiamo deciso di contattare l’ufficio tributi del Comune per avere chiarimenti sui conti che non tornano in bolleta. In effetti avevamo ragione a dubitare: i conti non tornano. L’errore c’è, ed è in danno ai contribuenti. Con gentilezza e garbo, in collaborazione con la dipendente comunale signora Di Fiore, rifacciamo i conti ad una bolletta tipo. Appartamento in centro di 96 metri quadri, 4 utenze domestiche. Questo il calcolo da fare: 96 (totale metri quadri) per 1,21 che è la tariffa a metro quadro, fa 116,16 euro ai quali vanno aggiunti altri 183,87 euro che è la quota prevista per tale tipologia. Ne scaturisce un numero parziale di 300,03 euro, che va sommato ad una ulteriore somma del 5 per cento, che in questo caso è pari a 15,0015 euro, che ne determina un importo complessivo di 315,0315 euro. E qui casca l’asino avrebbe detto Totò ! E’ già perché sulla bolletta recapitata il totale da pagare è di euro 331,00. Ad onor del vero, una volta fatto il calcolo, la garbata dipendente comunale si è subito affrettata a dire che l’eccedenza del 5 % verrà rimborsata, ma il problema resta e la beffa, oltre al danno dell’aumento spropositato rispetto all’anno precedente, è evidente. In momenti di profonda crisi economica e di scarsa liquidità, essere costretti ad anticipare una somma non dovuta, per il solito “errorino” a danno dei contribuenti commesso, manco a farlo apposta, dall’altrettanto solita Equitalia, che poi sarà rimborsata è veramente il colmo ! In questo caso il danno si traduce in un esborso non dovuto e già anticipato dall’utente nella prima rata scaduta il 30 settembre pari a 7,50 euro. Ma provate ad immaginare in quanti euro si traduce l’errorino” del 5% su bollette di 2000, 3000 euro, fino ad arrivare alla cifre mostre di 20.000 e 25.000 euro di alcuni grossi utenti. E come la mettiamo per tutti coloro che non hanno ricevuto la bolletta e sono stati automaticamente notificati sul sito web del Comune ? Questi soggetti dovranno probabilmente, pagare anche interessi di mora per ritardato pagamento della rata del 30 settembre scorso, nella quale c’è anche il famigerato “errorino” del 5 % targato Equitalia ? A questo punto la domanda sorge spontanea: con questi “chiari di luna” perché l’amministrazione comunale non ha comunicato, ( via staff, via manifesti, via web, via passaparola e cosi via…) nei tempi giusti , ai contribuenti “l’errorino” del 5 % commesso di Equitalia ?
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