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Bilancio previsionale approvato tra scontri verbali e critiche reciproche

Restano irrisolti i nodi che riguardano i cittadini
30/9/2014 20:5

Sparanise, di Domenico Ascolese – E’ andato tutto come previsto, sotto tutti i punti di vista. Può essere questa la sintesi di quanto è andato ieri sera in scena nell’aula consiliare del municipio gremita, per l’occasione, in ogni ordine di posto. L’attesa seduta di consiglio comunale, che aveva come argomento clou l’approvazione del bilancio previsionale 2014, ha visto consumarsi, come se la campagna elettorale non fosse ancora finita, l’eterno stucchevole scontro tra maggioranza e opposizione. Per la cronaca sono stati tutti approvati, come era facilmente prevedibile, i sei punti messi all’ordine del giorno. Via libera allo schema di convenzione per il servizio tesoreria riguardante il periodo 2015/2017 e per la nomina della commissione per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari. Dopo le votazioni sono stati eletti i 2 componenti della commissione comunale, vale a dire i consiglieri Rosanna De Simone e Assunta Zona, entrambe espressione della maggioranza. Approvato a maggioranza il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e la verifica degli equilibri di bilancio dell’esercizio finanziario 2014. Revocata anche la delibera di consiglio comunale n° 12 del 31/03/2008. Ciò detto, vale la pena tornare sulle modalità e sulle dinamiche, che in alcuni frangenti sono state decisamente poso ortodosse che hanno caratterizzato la seduta di ieri sera. Si dirà: è il gioco delle parti. D’accordo, ma quando il gioco inizia ad essere monotono e ripetitivo si rischia la pantomima. Inutile girarci intorno: ieri sera gli sparanisani volevano sapere delle notizie certe e rassicuranti soprattutto in merito all’aumento delle tasse locali e si può dire, seppur con i dovuti distinguo, che le risposte, sono arrivate.
Da un lato la minoranza a chiedere la possibilità di inserire degli sgravi sulla TARI, comunque previsti dalla legge, e dall’altro la maggioranza a giustificare l’aumento ed il mancato inserimento degli sgravi per colmare le casse comunali vuote. Sta di fatto che il muro contro muro, ed il rimpallo delle responsabilità, che in alcuni frangenti, anche a causa di una gestione degli interventi non propriamente improntati sulla terzietà, si è trasformato in un vero e proprio scontro verbale, oltre a non piacere, non giova a nessuno. Forse gli eletti in consiglio comunale dovrebbero incominciare a capire che, grazie alle dirette streaming, tutti possono seguire le sedute e, di conseguenza, ciò che avviene nell’aula consiliare è visibile anche nelle case degli sparanisani. E allora sarebbe opportuno che le forze politiche della città imparino a dialogare in maniera più costruttiva perché alla fine della fiera, chi paga per le scelte sbagliate, a prescindere da chi le compia, è sempre e solo il cittadino. Per venire al dunque, giova ricordare a chi amministra che la crisi economica non si combatte aumentando le tasse ma abbassandole. Non è sostenibile, oltre che accettabile, dover pagare centinaia ed in alcuni casi migliaia di euro per la spazzatura che, in termini di servizio, costa sempre uguale al Comune, nonostante una quota di raccolta differenziata che viaggia ormai stabilmente oltre il 70 per cento. Evidentemente elle tabelle c’è qualcosa che non funziona. Perché gli utenti commerciali che forniscono servizi intangibili e perciò non producono frazioni come il secco indifferenziato o l’umido, ma volumi ridottissimi di frazioni come la plastica (bottigline in pet per intenderci…) e qualche grammo di polvere, debbano pagare per servizi di cui non usufruiscono ? Si dirà: la TARI fa pagare di più a chi consuma di più. Sbagliato. Nella realtà dei fatti non è cosi. Se un utente commerciale non produce certe tipologie di spazzatura perché non ne viene esentato ? E ancora: qual è, in termini di ritorni economici per il cittadino, la ricompensa per il tanto impegno profuso nella raccolta differenziata ? In definitiva, al di là della pacca virtuale sulla spalla, che a turno gli assessori al ramo si impegnano a dare ai cittadini, ci sarebbe bisogno di azioni concrete, di iniziative che riducano sul serio le tasse locali. Della serie: differenzio di più ? Bene, è allora pretendo di pagare di meno. Non è difficile, basta imitare i Paesi che ci sono già riusciti. Basta vedere ciò che avviene in Germania e più in generale nel nord Europa, dove il riciclo, oltre a vedere azzerate le bollette, è fonte di guadagno economico reale per famiglie e imprese. A Sparanise, invece, qualunque sia la percentuale di raccolta differenziata, la bolletta aumenta sempre ed è fonte di spesa sempre più pesante. E allora, considerando l’imminente arrivo della TASI, ecco il punto: nel prossimo consiglio comunale, anziché stare ore a sfidarsi su chi ce l’ha più lungo e ad applicare alla lettera la teoria della palma nana, che pure se fa più ombra di un filo d’erba sempre nana rimane, non sarebbe il caso di presentare proposte utili a migliorare la qualità della vita di famiglie ed imprese di Sparanise ?
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