Sparanise, di Salvatore Fattore - L'estate è trascorsa alquanto tranquilla e i temporali estivi della politica nostrana sono di colpo cessati quando, presa penna e carta, il buon Antonio ha distribuito cariche e prebende in barba alle vigenti normative e in spregio a qualsiasi riconoscimento di professionalità e magari esperienze acquisite nel settore oggetto di nomine. Ma si sa che la politica spicciola, fatta di compromessi e sotterfugi, ha i suoi costi ai quali non si può derogare con tanta facilità. Cose che succedono al Sud, direbbe qualcuno, nelle piccole realtà locali, ma io aggiungo che il Nord non è diverso in quanto a clientelismi e compromessi di sorta. È un Italico vizio duro a morire al pari dei gattopardi. Ma la scrivania di cui è mistero fitto non ha nulla a che vedere con le nomine agostane del primo cittadino. Si racconta infatti, da qualche settimana, che a seguito di uno dei suoi soventi scatti d'ira il primo cittadino abbia deciso di riportare tutti gli uffici del comune in Piazza Giovanni XXIII. Così niente più distaccamenti presso il plesso comunale di Via Calvi e d'ordine immediato tutti hanno dovuto fare ritorno alla casa del "padre". Ma qualcosa è andato di traverso. Cosa sia andato storto nel trasferimento degli uffici non si sa, sta di fatto che le stanze ( per la verità non è chiaro ancora quali) destinate ai due tecnici comunali sono vuote, senza scrivanie, mobilio, carte, faldoni penne e calamai. Mi sono recato presso la casa comunale alla ricerca dei due tecnici per il disbrigo di alcune pratiche, ma oltre a non trovarli, le stanze a loro destinate erano vuote e sembra che uno di loro ( secondo quanto mi ha riferito un impiegato comunale) sia ancora in attesa di assegnazione di un ufficio e nel frattempo pare che riceve l'utenza tra i corridoi e l'aula consiliare. Che fine abbiano fatto scrivanie, faldoni, carte, cartacce, penne e calamai non si sa. Forse si sono smarrite nel viaggio di trasferimento tra una sede e l'altra, o forse manca la benzina nei mezzi comunali....Non sarà per caso che mancano gli operai adatti e specializzati per i traslochi??? Misteri della politica locale, che per uno come Antonio Merola, Sindaco per ben 3 volte, dovrebbero essere quisquiglie di poco conto da risolvere con un semplice ordine. Ma forse quando ha impartito l'ordine di trasloco ha dimenticato di indossare gli stivaloni e la camicia nera e non è stato preso sul serio. Peccato per i disagi che sta subendo l'utenza e per quelle stanze vuote e con gli impiegati appoggiati al muro perché non hanno dove sedersi. Agli occhi dei cittadini e del "popolo meraviglioso" si presenta davvero uno spettacolo poco edificante. È proprio il caso di aggiungere che il gatto continua a scivolare sulle bucce di banane.
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