Sparanise, di Gianluca Giannini – “A memoria d’uomo non si era mai vista una cosa del genere”. Queste le amare parole dell’ex sindaco Mariano Sorvillo, attuale consigliere di minoranza in rappresentanza della lista Uniti per Sparanise nel civico consesso, usate per commentare quanto è accaduto sabato scorso. Questi i fatti: nelle prime ore della mattinata la lista Uniti per Sparanise aveva fatto affiggere dei manifesti murali a sfondo politico, come è ormai da tradizione da almeno 40 anni in occasione della festa del patrono San Vitaliano, che però l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Merola ha fatto ricoprire con altri manifesti recanti la scritta affissione abusiva, cosi come previsto dalla legge nei casi in cui non viene pagata la tassa sulle affissioni. L’azione di Merola, che oggettivamente non trova riscontro nella storia recente, ha fatto imbestialire Sorvillo che ha, senza troppi giri, parlato di censura politica. “Mai, da quando con i miei amici e conoscenti ho intrapreso l’attività politica, ho assistito ad un atto cosi brutale ed antidemocratico, degno dei peggiori paesi sudamericani retti da militari. Non si può ricorrere a regolucce ipocrite quando, invece, a memoria d’uomo, gli usi e le consuetudini comunali regolavano con l’assoluta libertà l’affissione dei manifesti delle liste presenti in consiglio comunale. Con rammarico – rincara Sorvillo – prendo atto che non ci si era sbagliati a definire l’attuale “visione locale” come assolutamente antistorica. Mi rivolgo perciò ai nostri tanti elettori che, evidentemente già sapevano e non hanno sbagliato valutazione, e mi rivolgo anche a chi ha peccato di superficialità ed oggi, risvegliatosi bruscamente, si rammarica per la scelta sbagliata. Oggi a Sparanise bisogna combattere con forza contro le prevaricazioni e riaffermare il diritto di informazione senza censura. La libertà di informazione, condivisibile o non condivisibile, non può essere lasciata in mano ai kapò !”. Sin qui l’amaro commento di Sorvillo. Ora però permetteteci una considerazione. Bene ha fatto il sindaco Merola a sanzionare una pubblica affissione, anche se di natura politica, abusiva. E dunque se la frase in latino “Dura lex, sed lex” che significa “La legge è dura, ma è sempre la legge”, invita a rispettare la legge anche quando essa è più rigida, è altrettanto lecito che tanti cittadini si chiedano come mai, nei mesi scorsi, la “lex” non è stata cosi “dura” nei confronti delle centinaia di manifesti abusivi affissi in ogni posto possibile ed immaginabile ? Ci aspettiamo, come tante volte ha fatto da consigliere di minoranza, la replica del sindaco Merola.
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