Sparanise, di Enrico Petrella - Di seguito pubblichiamo la lettera giunta in redazione a firma del consigliere comunale Fabio Monfreda nella quale viene riportata integralmente la replica alla risposta che il sindaco Merola ha dato in merito all’interrogazione avente come tema la sicurezza sul lavoro dei partecipanti alle borse lavoro promosse dal Comune di Sparanise.
Gent.mo direttore
La pregherei di pubblicare questa mia ringraziandola per la disponibilità.
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Egr. Sig. Sindaco,
Mai avrei immaginato una tale situazione appena tre mesi dopo le ultime elezioni che hanno decretato la vittoria della Sua lista e la successiva Sua elezione a primo cittadino.
Certo ci si aspettava un cambio di passo fermo e deciso ma…non all’indietro!
Un primo cittadino che, in modo autoritario, impone la sua guida rispondendo alle interrogazioni a nome dei vari assessori relegati a semplici comparse non è una cosa, dal punto di vista democratico, bella da vedere.
Ma andiamo con ordine:
in data 31 Luglio 2014, come anche dal sito del Comune pubblicato, i consiglieri di minoranza Sorvillo, L’Arco ed il sottoscritto, presentavano richiesta d’interrogazione con risposta scritta per la situazione verificatasi nei giorni precedenti in cui, come da ampia e precisa documentazione fotografica allegata, alcuni operatori privi di qualsiasi DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) erano presenti in Viale Medaglia d’Oro intenti ad eseguire lavori di potatura e sfalcio delle alberature esistenti (tra l’altro non rientranti tra le attività a cui sono destinati).
Prima di depositare l’interrogazione la prima cosa che abbiamo pensato è stata: ”cosa avrebbe fatto il cittadino Antonio Merola, se trovandosi a passare in quei paraggi, in veste di consigliere di minoranza e non da Sindaco, avesse riscontrato tale situazione”?
Beh, fin troppo facile la risposta: esposti, denunce, carabinieri, polizia, FBI, CIA, vigili del fuoco e protezione animali (per i nidi presenti sugli alberi non adeguatamente protetti durante la potatura)
Inceve adesso, da Sindaco, è tutto ok.
Anzi, chi si permette di aprire bocca, se pur esercitando un diritto democratico (che razza di consigliere di minoranza d’opposizione sarei?) è un “…debole di carattere, soggetto a depressione…politica” (!!!)
Eppure l’argomento trattato non è di poco conto; parliamo di sicurezza sui luoghi di lavoro, parliamo della tristemente famosa morte bianca, parliamo di circa 1400 vittime in Italia nel 2013.
Perché liquidare (o cercare di far passare, in modo puerile) il tutto come semplice attacco politico da parte della minoranza alla maggioranza?
Eppure lo stesso primo cittadino, di cui sopra, ha dimostrato sensibilità al tempo non esitando un attimo nel decretare, lo scorso 19 giugno, il lutto cittadino per la prematura e tragica scomparsa del concittadino Carmine De Lucia… una morte bianca Sparanisana del 2014. Memoria corta?
La risposta ufficiale del primo cittadino, in bella mostra nella home page del sito del comune di Sparanise, è uno corollario tale di “arrampicate sugli specchi” da far impallidire l’uomo ragno.
Senza entrare nel dettaglio delle risposte (lascio al singolo lettore il giudizio sulle medesime) risulta sbalorditivo come, alla fine , non ci siano responsabilità.
Tutte le persone chiamate in causa (Assessore alla manutenzione, Assessore Ecologia, Comandante Polizia Municipale) hanno realmente effettuato il tutto seguendo le regole?
Il piano di sicurezza? Lei risponde: “Non era necessario, così come comunicato dalla Coop. Nestore”
Il committente, in questo caso il responsabile del settore come datore di lavoro, deve accertare la presenza almeno di un POS (Piano Operativo di Sicurezza) e che i diretti interessati siano stati informati (non a parole ma con documentati corsi professionali ad hoc) sui rischi derivanti da quelle specifiche attività.
Le dotazioni di sicurezza? Lei scrive: “La persona che in qualche occasione ha effettuato gli interventi di potatura, peraltro con esperienza trentennale nel settore, era in possesso di imbracatura di sicurezza, gli altri sono dotati di cuffie, occhiali, guanti e scarpe antinfortunistiche” tutto falso; le foto, come allegato, dimostrano la totale assenza di protezioni.
Il nocciolo della questione è solo questo: può un ente pubblico, direttamente o indirettamente, permettere che vengano eseguite delle opere sul proprio territorio senza che siano rispettate le norme sulla sicurezza? La risposta è NO!
E’ inutile che si tenti, goffamente, di far passare i firmatari di questa interrogazione come coloro i quali non vogliono il bene del paese e sono contro (!) i lavoratori utilizzati, perché non gli si permette di guadagnare qualche euro.
Io avrei preferito vedere, in quelle giornate di fine Luglio, uno spettacolo diverso; non 4 o 5 ma 10, 20 operai muniti di tute, scarpe antinfortunistiche, guanti antitaglio, occhiali di protezione, con mezzi meccanici adeguati e quant’altro, coordinati dalla polizia municipale e dal responsabile del settore che strada dopo strada tirano a lucido il paese.
QUELLO SI’ SAREBBE STATO UN BELLO SPETTACOLO, QUELLA SI’ SAREBBE STATA UNA SCENA CHE AVREBBE FATTO CREDERE AI CITTADINI DI SPARANISE CHE IL VENTO FOSSE REALMENTE CAMBIATO.
Ed invece… avete perso una buona occasione per dimostrarlo.
P.S.: I lutti, quelli veri, sono altra cosa; il suo cinismo suona come un’offesa all’intera comunità che rappresenta.
Il Consigliere Fabio Monfreda
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