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La maggioranza Merola approva il bilancio consuntivo 2013

Ritirati per difetto di notifica i 2 punti sui regolamenti
1/7/2014 13:50

Sparanise, di Enrico Petrella – Con il consiglio comunale di ieri sera è ufficialmente entrata nel vivo l’attività amministrativa del Merola-ter. Nell’ordine del giorno diramato dal presidente del civico consesso Luigi Marchione c’erano ben 11 punti tra i quali, quello sicuramente più importante era l’approvazione del bilancio consuntivo 2013. La neo amministrazione Merola era chiamata a discutere di un esercizio finanziario non suo che obtorto collo è stata costretta ad approvare per rimanere in piedi. Se, infatti, l’amministrazione Merola non avesse approvato il bilancio consuntivo sarebbe automaticamente caduta. Ed era è tutto qui il nocciolo della discussione politica che, alla fine, ha visto prevalere il pragmatismo amministrativo e non l’indirizzo politico emerso dai comizi elettorali e dagli articoli di giornale.
La minoranza, proprio in ragione delle posizioni critiche espresse da Insieme per Sparanise prima e dalla giunta Merola poi, ha mantenuto una posizione di intransigenza uscendo fuori dall’aula al momento della votazione. Di astensione e contraria la posizione di Fabio Monfreda, consigliere di Sparanise in Movimento. Sono stati approvati 9 degli 11 punti previsti all’ordine del giorno vale a dire: piano triennale delle opere pubbliche; programma degli incarichi di collaborazione autonoma per l’anno 2014; verifica della quantità e della qualità delle aree e dei fabbricati destinati alla residenza, alle attività produttive e terziarie; regolamento comunale per l’approvazione dell’Imposta Unica Comunale, determinazione delle aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’IMU e componente comunale TASI per l’anno in corso; piano finanziario e delle tariffe della componente TARI anno 2014; adesione all’ASMEL. Non sono stati discussi, invece, i due relativi ai nuovi regolamenti comunali su rappresentante di quartiere e commissioni consiliari. Qui l’imbarazzo della maggioranza è stato palpabile al punto tale da costringere il presidente Marchione a convocare i capigruppo per una breve riunione che però non ha sortito l’effetto sperato. Alla fine i due punti sono stati ritirati per difetto di notifica perché gli atti non erano stati messi a disposizione dei consiglieri comunali nei termini previsti dalla legge.
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