Sparanise, IC – Care lettrici, gentili lettori, la storia che state per leggere rappresenta in qualche maniera la quintessenza del giornalismo. Fare informazione oggi, diversamente da quanto si pensa, non è facile. In piena era 2.0, dettata dai ritmi incessanti “dell’informazionificio” h 24 figlio dei social network da dove, in real time ed in mondo visione, si spara di tutto e di più, quasi sempre senza regole e senza rispetto per niente e per nessuno, è più che mai necessario ribadire un concetto semplice ma fondamentale: non ci si improvvisa giornalisti. Chi fa informazione è consapevole di fare un lavoro che deve essere svolto nel rispetto delle regole deontologiche, e le regole deontologiche richiedono prima di tutto un grande senso di responsabilità. Nell’esatto istante in cui si pubblica un articolo bisogna sapere anche gli effetti che esso può generare, sia nei protagonisti che nei lettori. E’ per questo motivo che pubblico volentieri la lettera firmata dal signor Salvatore Sticca con la speranza di contribuire a fare luce sulla verità concedendo il diritto di replica a chi, evidentemente, si è sentito danneggiato. ----------------------------------------------------------------------------------------------
Al gentile Direttore di “ComunediSparanise giornale on line” con preghiera di pubblicazione FALSO INVALIDO A CHI ? In riferimento all’articolo inerente “un falso invalido a Sparanise” apparso recentemente sulle pagine di questo giornale evidenzio di essere realmente e personalmente oggetto di una comunicazione giudiziaria di chiusura indagini a mio carico, pervenutami il 30 dicembre 2013. La comunicazione (che allego alla presente) ipotizza un reato di truffa allo Stato per aver simulato la cecità totale oppure di essere migliorato alla condizione di ipovedente e di non averlo riferito alle commissioni esaminatrici. Contestualmente alla comunicazione giudiziaria mi è pervenuto l’avviso di sequestro cautelativo della mia abitazione il che rende la vicenda ancora più grave del semplice errore. Perché errore? Perché io non ho nessuna difficoltà a dichiarare pubblicamente che non sono cieco, non sono stato mai cieco e che, fino all’attuale età di 57 anni, non ho fatto mai uso nella mia vita di occhiali da vista. Mi sono immediatamente adoperato, tramite il legale, per chiedere un incontro con il Pubblico Ministero che ha curato le indagini a mio carico al fine di essere sentito e chiarire la mia trasparente posizione. Il P.M. ha delegato la Guardia di Finanza per raccogliere le mie dichiarazioni ove nell’evidenziare la mia assoluta NON cecità rappresento spontaneamente di essere invalido perché a seguito di delicatissimi interventi chirurgici alla colonna vertebrale (subiti in diverse strutture sanitarie di primaria importanza nazionale) ho riportato postumi che mi impongono l’uso di sedia a rotelle od ausili di sostegno, solo il trattamento con morfina e/o derivati oppiacei (debitamente prescritti e somministrati sotto supervisione di noto Istituto di ricerca scientifica) mi consente la deambulazione in piena autonomia, come peraltro risulta ampiamente dalle refertazioni di invalidità. Il trattamento con morfina non mi è possibile sostenerlo con continuità e costanza pertanto alterno fasi di completa autonomia a fasi di riposo assoluto e/o ricorso ad ausili di sostegno secondo il bisogno. Tale condizione di invalidità risulta refertata da ben 7 Commissioni Sanitarie dell’INPS di cui 6 provinciali ed 1 regionale, per nulla messe in discussione. La G.d.F. appare del tutto inconsapevole delle mie alternanti fasi di autonomia indotta dai farmaci. La mia serenità è totale ed attendo con piacere l’iter di prassi onde chiarire definitivamente l’evidente equivoco. Tutt’altro che inconsapevoli, invece, sono i soliti anonimi (non molto anonimi) che attraverso missive calunniatorie si sono prodotti in un meschino complotto tendente a mistificare la verità e cavalcare l’istigazione al sospetto cercando di procurare la beffa a chi ha già subito un evidente danno. La miseria culturale e la crudeltà mentale di codesti ignobili che non riescono ad emergere dal baratro delle proprie nefandezze e, conseguenzialmente, cercano di sporcare e scaraventare nella loro voragine, con metodi da puri delinquenti, le persone per loro non ragguagliabili per livello di civiltà, di cultura e dignità avvelena da tempo la convivialità nel nostro paese. Se non vi fossero tante persone per bene (moltissime per fortuna) sarebbe impossibile vivere a Sparanise. Firmato: STICCA SALVATORE
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