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Amianto nell’ex tabacchificio: Sorvillo emette l’ennesima ordinanza

La cronistoria: dall’ordinanza del 2009 a quella del 2013
18/12/2013 20:13

Sparanise – Con l’ordinanza n° 107/2013, firmata dal sindaco Mariano Sorvillo, indirizzata alla società Mondire srl, proprietaria dell’immobile sul quale insiste l’ex tabacchificio di via Posta Vecchia a Sparanise, si consuma una nuova puntata di una storia che va avanti ormai da quattro anni.
Cosi, come ogni storia che si rispetti, anche questa che riguarda l’amianto nell’ex tabacchificio Reditab/Dimon/Mindo di Sparanise ha bisogno di essere scritta partendo dall’inizio che coincide, ironia della sorte, dalla fine delle attività lavorative. Tra il 2004 ed il 2008 si è consumata, lentamente, la storia del glorioso opificio sparanisano,che per circa tre decenni ha dato occupazione a migliaia di famiglie. Particolarmente funesti sono stati gli ultimi anni di gestione, caratterizzati da una lunga agonia fatta di passaggi di mano e crisi del comparto agricolo a livello nazionale. La spina viene definitivamente staccata quando l’intero immobile viene acquistato da una società, la Mondi RE Srl degli amministratori Sguazzini Ulisse e Natale Gianluca, che evidentemente, visto il triste epilogo, non era interessata alla produzione ed al mantenimento dei livelli occupazionali ma ad altro. E’ da questo momento in poi che iniziano una serie di vicissitudini che si concludono nel peggiore dei modi. L’intero immobile finisce per essere sottoposto a procedura fallimentare dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: esecuzione immobiliare n°204 del 2007, giudice G.E. Dott. Valerio Colandrea, custode giudiziario Avv Angela Rullo. Passano gli anni ma nessuna delle precedenti amministrazioni sembra aver mai avuto la percezione che l’intera area industriale fosse, letteralmente, ricoperta di amianto, anche quando era di pubblico dominio la sua dannosità e pericolosità per la salute dell’essere umano. Solo nel 2009, con la nota n° 9726 del 30 giugno, che l’Unità Operativa Prevenzione Collettiva, Distretti Sanitari n° 39-41, ambito n° 4 Capua, invia al sindaco pro-tempore del Comune di Sparanise, viene chiesto di mettere in sicurezza l’intera area dell’ex tabacchificio di Sparanise, che si scopre (solo ora ?) essere pieno di amianto. Passano solo 2 giorni ed il sindaco Mariano Fausto Sorvillo, insediatosi da poco più di un mese, emette un’ordinanza n°14, di cui al protocollo del Comune di Sparanise n° 0009919 del 02/07/2009. Il sindaco Sorvillo ordina all’Avvocato Angela Rullo, in qualità di custode giudiziario dell’ex tabacchificio: A) La valutazione del rischio potenziale, attraverso un rapporto sulla natura e sullo stato di conservazione delle componenti di amianto (MCA); B) La redazione di un rapporto sull’attuale utilizzo dell’immobile e sulle sue condizioni ambientali che possono attivare il rilascio delle fibre di amianto; C) Un programma di manutenzione e controllo del materiale contenente amianto; D) Eventuali lavori di bonifica che si rendessero necessari alla luce delle verifiche di cui ai punti A-B-C, vanno affidati a ditte specializzate del settore, comunicando preventivamente al Dipartimento dell’ASL di Caserta 2, il piano di lavoro di cui all’art.34 del D. Lgs n° 277/91. Passano solo pochi giorni ed il Comune di Sparanise emette una nuova ordinanza, la n° 39 del 14/08/2009 di cui al protocollo n° 0012127, firmata dal sindaco facente funzioni L’Arco Giancarlo (il sindaco Sorvillo era in ferie) indirizzata alla Mondi RE srl, in persona degli amministratori Sguazzini Ulisse e Natale Gianluca, esattamente tutto quanto ordinato al custode giudiziario nell’ordinanza n° 14 del 02/07/2009 che viene perciò revocata. Tale ordinanza non è stata mai eseguita dalla Mondire srl che non ha mai ottemperato a quanto chiesto dall’Ente di piazza Giovanni XXIII. Nel 2012 Il Comune di Sparanise, considerata l’inottemperanza della proprietà Mondire Srl e attestata la necessità di intervenire per verificare lo stato dell’amianto e la sua rimozione, intima nuovamente alla proprietà Mondire Srl, che se entro 5 giorni a far data dal 12/11/2012, non avrebbe proceduto ad ottemperare a quanto ordinato, avrebbe iniziato le procedure tese all’esecuzione in danno dell’ordinanza n° 39/2009. La Mondiresrl riceve la comunicazione del Comune di Sparanise in data 23/11/2013 ma ancora una volta, non succede nulla. Nel frattempo il Comune di Sparanise inizia a chiedere alcuni preventivi a delle ditte specializzate del settore ambientale per poter svolgere un’indagine tesa a verificare lo stato del luogo. Dopo qualche mese, siamo agli inizi del 2013, le ditte interessate rispondono positivamente formulando delle offerte per un corrispettivo di circa 25.000 euro. Intanto, mente il sindaco Sorvillo tiene costantemente informati organi competenti della Prefettura di Caserta, nonostante i solleciti, la Mondi RE Srl, continua a non fornire risposte e a non ottemperare all’ordinanza. Nell’aprile del 2013 il sindaco di Sparanise Mariano Sorvillo chiede l’intervento dell’ARPA Campania, teso a risolvere, una volta per tutte, il problema amianto nell’ex tabacchificio. In data 14/10/2013, mentre tutti gli ambientalisti e le forze politiche di opposizione, cavalcando l’onda mediatica delle dichiarazioni del pentito Schiavone, si riuniscono per manifestare contro il presunto inquinamento dell’area della ex calce idrata, oggetto di recenti indagini da parte dell’ARPAC e dalla Forestale, il personale tecnico dell’ARPAC, accompagnato dal Sindaco di Sparanise e dal comandante della Polizia Municipale Giovanni Fusco, fa ingresso all’interno dell’ex tabacchificio. Tale sopralluogo è avvenuto esattamente 13 giorni dopo l’incontro tra il Sindaco Sorvillo e l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, tenutosi nella sede dell’assessorato all’ambiente della Regione Campania in data 01/10/2013. L’incontro, tenutosi anche grazie alla sensibilità dell’assessore regionale Romano, si rende necessario anche per verificare la possibilità di poter inserire l’area dell’ex tabacchificio di Sparanise nel piano regionale per la bonifica delle aree inquinante cosi come previsto dall’art. 242. Infine, in data 5/12/2013, l’ARPAC invia al Comune di Sparanise i risultati delle analisi effettuate sui campioni prelevati due mesi prima che confermano la presenza di amianto-eternit oltre ad altri rifiuti rinvenuti. Dai risultati si evince chiaramente la necessità urgente ed indifferibile di intervenire con la bonifica e la messa in sicurezza dell’intera area. A tal proposito, da una prima stima effettuata viene individuata in circa 250.000 euro la somma dalla quale partire per bonificare l’area di 40.000 metri quadri. La considerazione finale, per quanto amara possa essere, demagogia e sceneggiate mediatiche a parte, è una e solo una. In tutti questi anni, nonostante la pericolosità dell’amianto fosse già da tempo noto anche al grande pubblico, solo l’amministrazione comunale guidata da Sorvillo si è mossa, carte alla mano, nella direzione di una bonifica dell’intera area. L’ordinanza n° 107/2013, indirizzata ancora una volta alla Mondi RE, che nel frattempo ha nel signor Giovanni Martone un nuovo amministratore, al Custode Giudiziario Avvocato Angela Rullo, all’ARPAC ed agli altri organi competenti, è la diretta conseguenza della pubblicazione dei dati relativi alle analisi effettuate dall’ARPAC che, vale la pena ricordare, sono state effettuate su richiesta del sindaco di Sparanise Mariano Sorvillo ed in totale intesa con l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano, è solo l’ultima puntata, ma è facile immaginare che ce ne saranno altre, di una storia tipicamente italiana. Adesso non sarà più necessario attendere una bonifica dalla Mondi RE srl. Se le operazioni non saranno svolte entro 60 giorni, il Comune di Sparanise procederà all’esecuzione d’ufficio in danno dei soggetti destinatari dell’ordinanza ed al relativo recupero delle somme anticipate, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 650 del Codice Penale.
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