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Il Questore di Caserta stoppa il presidio anti centrale a biomasse

Diffidati anche i sindaci di Sparanise e Pignataro Maggiore
8/11/2013 13:0

Sparanise, di Enrico Petrella – Il presidio contro la centrale a biomasse “non s’ha da fare”. Questa la sintesi di quanto avvenuto nella giornata di ieri tra Caserta e l’agro caleno, scandita da interventi del Prefetto e del Questore che hanno diffidato diverse decine di cittadini dal presidiare piazza Vanvitelli, sede della Prefettura e della Questura di Caserta. Il presidio, simile a quello pacifico che si svolse lo scorso 26 ottobre per le strade di Calvi Risorta, si sarebbe dovuto tenere ieri pomeriggio ma, di fatto, è stato stroncato sul nascere.
Diversamente dal passato, stavolta il Questore di Caserta ha voluto giocare d’anticipo ed ha mobilitato anche le stazioni dei carabinieri di Sparanise, Pignataro Maggiore e Calvi Risorta affinché diffidassero gli attivisti dei comitati ambientalisti che si stavano prodigando per organizzare il presidio. A Calvi Risorta i Carabinieri, con le diffide in bianco e da compilare, hanno fatto visita a due persone scelte a caso. A Pignataro Maggiore, i militari hanno cercato di far firmare un atto in bianco ad un ragazzo minorenne, a Sparanise, infine, hanno cercato di far firmare ad una persona una notifica indirizzata, invece, al presidente di una associazione che vive al nord e che, appunto, non avrebbe in ogni caso potuto partecipare all’iniziativa. Ma come se non bastasse, nella mattinata i Carabinieri di Sparanise e Pignataro Maggiore si sono presentati nei rispettivi municipi per diffidare i Sindaci Sorvillo e Cuccaro dalla partecipazione al presidio e per ‘biasimarli’ per l’appoggio dato ai comitati ed ai cittadini. Identiche diffide sono state notificate anche alle società di trasporto che avrebbero dovuto portare, con i due autobus affittati, la delegazione di cittadini a Caserta. La manovra di accerchiamento del Questore non è andata giù ai membri del comitati: “Non abbiamo ancora capito sulla base di quali valutazioni questi comportamenti siano legittimi e, per quello che ci compete, abbiamo la netta sensazione di trovarci di fronte all’ennesimo abuso di potere. Ovviamente la nostra battaglia andrà avanti e, lo diciamo a chiare lettere, se i caleni non possono venire a Caserta a rovinare la bella vetrina di piazza Vanvitelli, vorrà dire che faremo in modo che sia il Prefetto a venire da noi”.
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