Sparanise, di Ilario Capanna – La nostra Sparanise come Casal di Principe ? Questa mattina, sfogliando La Gazzetta di Caserta, è balzata subito agli occhi una notizia agghiacciante. Questo il titolo: “Si scava in tutta la Provincia: è il turno di Sparanise, il nuovo collaboratore avrebbe indicato altre 17 discariche di rifiuti tossici e nocivi”. L’articolo si trova a pagina 2 come fondo ad un altro pezzo firmato dalla brava collega Marilena Natale e ci mette a conoscenza degli scavi che nella giornata di ieri sono stati effettuati lungo la strada provinciale che collega Sparanise con Francolise all’altezza del vecchio impianto di estrazione e lavorazione della calce, da anni ormai dismesso, agli sparanisani nota come “Calcidrata”.
Già nella giornata di ieri i tanti appassionati di jogging che giornalmente frequentano la poco trafficata strada avevano segnalato alla redazione di comunedisparanise.com dell’insolita attività non facilmente confondibile con normali operazioni di natura edile o agricola. Ma dopo aver letto la notizia e fatto i dovuto collegamenti con la presenza in loco di Vigili del Fuoco e personale del Corpo Forestale dello Stato e dopo aver fatto in prima persona un sopralluogo, siamo in grado di dare una conferma che viene ulteriormente ufficializzata anche dal comunicato stampa del sindaco Sorvillo appena diramato.
Nella giornata di ieri, effettivamente, sono stati effettuati degli scavi in un terreno posto all’interno della proprietà della ex “Calcidrata” che costeggia la strada provinciale che collega Sparanise con Montanaro e Francolise. All’ingresso e lungo tutto il tratto di strada pertinente con la proprietà sono ancora visibili dei cartelli che valgono come sigilli sui quali c’è scritto: “Corpo Forestale dello Stato, Comando regione Campania, Comando Provinciale di Caserta, Comando stazione di Calvi Risorta: Avviso di Sequestro. Area sottoposta a sequestro preventivo ai sensi dell’Art. 321 CPP della Polizia Giudiziaria. Sparanise 19/09/2013.”
Ora, in tutta franchezza, facendo l’incrocio tra i fatti e l’articolo di stampa quello che è sicuro è che gli scavi sono stati fatti. Ciò che ancora non è dato sapere, e che evidentemente neanche l’amministrazione comunale sa, considerato il tenore del comunicato stampa ufficiale dell’ente di piazza Giovanni XXIII inviato al Prefetto di Caserta ed alla Procura della Repubblica, è: cosa è stato trovato ? C’è una relazione, come del resto tutto lascia supporre, tra le indagini sui rifiuti tossici scattate dopo le rivelazioni dei pentiti e gli scavi in zona “calcidrata” ? In questi casi è giusto essere prudenti ma, in rispetto dei 7.500 cittadini che vivono a Sparanise è assolutamente necessario fare chiarezza e sapere. Le autorità competenti, come è norma in questi casi si trincerano sul segreto istruttorio e non si sbottonano ma i cittadini di Sparanise, che da anni vivono sulla propria pelle le tragedie dovute a neoplasie di vario genere e quasi sempre letali, hanno il sacrosanto diritto di sapere e di essere informati in maniera idonea e tempestiva. Bene ha fatto il sindaco Sorvillo a scrivere al Prefetto ed alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e credo che da oggi tutti gli sparanisani aspettano con ansia di sapere cosa sta realmente accadendo nella immediata periferia ovest di Sparanise e cosa c’è, se c’è, nel sottosuolo della “calcidrata”.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18,30. VELINA ANSA ------------------------------
Una discarica sotterranea, composta da rifiuti ferrosi e materiale di scarto di lavori edili e stradali, tra cui anche cordoli in cemento, è stata scoperta dal Corpo Forestale dello Stato in una vecchia cava dell’azienda Calce Idrata dismessa ormai da 20 anni nel territorio del Comune di Sparanise.
Sul posto una ruspa dei vigili del fuoco di Caserta ha scavato nella giornata di ieri fino ad una profondità di circa 10 metri. L’area è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nel giugno scorso (il reato ipotizzato a carico di ignoti è lo smaltimento illecito di rifiuti), quando furono effettuati dei carotaggi. L’operazione rientra nell’ambito degli interventi previsti dal protocollo d’intesa firmato da procuratore Corrado Lembo e dal Corpo Forestale sul monitoraggio delle numerose cave nel Casertano. Ad ottobre saranno monitorati altri due siti.
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