Sparanise - L'appuntamento era per questa mattina, alle 9.30, nell'azienda agricola dei fratelli Fiore 'La Margherita', che produce ortaggi, che ha ospitato una manifestazione anticamorra per aiutare le imprese vittime di usura e racket. L'iniziativa (dal titolo 'La legalita' per pace e liberta'') è stata organizzata dalla Confederazione italiana degli agricoltori della Campania e dall'Ats Terra Verde, presieduta dall'imprenditore delle mozzarelle Roberto Battaglia. L'obiettivo resta quello di rilanciare quei terreni gestiti fino ad ora in modo illecito riportandoli ad un sistema di legalita' e sostenibilita' ambientale. ''Vogliamo aiutare tutti quegli imprenditori che hanno avuto il grande coraggio di denunciare gli usurai dichiarando guerra alla camorra e spesso si trovano intrappolate nella rete della burocrazia statale che li tiene in ostaggio senza motivo", denuncia Battaglia, che ha rotto il silenzio a rischio della vita e dal novembre scorso vive sotto scorta, facendo la spola tra l'azienda di famiglia a Caiazzo e Roma dove gestisce un mini caseificio a Eataly. Il suo e' un vero e proprio grido d'allarme: ''Noi crediamo nello Stato e abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia, ma non e' possibile lavorare con tutti questi lacci e lacciuoli inutili, cosi' ci sentiamo abbandonati e quasi un peso''.
Con le sue rivelazioni sono stati arrestati i fratelli Zagaria e da allora Battaglia e' nel mirino dei boss, ma non si lascia intimidire: ''Non smettero' mai di lottare per quello in cui credo. Per questo ho accettato la nuova sfida di gestire, in qualita' di presidente di Ats Terra Verde, i sei ettari di terreni confiscati al clan Schiavone, voglio che diventino il simbolo della legalita'''. ''Vivere sotto scorta non e' facile -avverte l'imprenditore casertano- soprattutto quando ti danno come autodiservizio un mezzo catorcio con centinaia di migliaia di km e un airbag che non funziona, mentre nei depositi ci sono tante vetture nuove di zecca inutilizzate. E' un'offesa per il mio lavoro e quello dei ragazzi della scorta che mi seguono ogni giorno rischiando la vita''. ''Certe volte mi chiedo: non sara' mica una colpa ribellarsi alla camorra? Eppure, vado avanti e portero' parte delle mie bufale nei terreni confiscati per dimostrare che anche li ' ci puo'' essere impresa legale'', assicura Battaglia.
“Come imprenditrice agricola viviamo il peso della Camorra quotidianamente da quando abbiamo denunciato l’usura – ha dichiarato l’imprenditrice agricola sparanisana Francesca Fiore – perché la criminalità di torre la terra da sotto ai piedi. Abbiamo trovato nelle parole di Papa Francesco la spinta per avere fiducia nel futuro. Non vogliamo che muoia la speranza”
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