Roma - E' morto stamattina in una clinica a Roma, all'età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri. Da tempo lottava con un male incurabile.
Appresa la notizia della morte del campione Pietro Mennea, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato precipitosamente da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro. Il numero 1 dello sport italiano ha disposto l'allestimento della camera ardente per oggi pomeriggio, nella sede del Coni, a Roma. Mennea è stato primatista del mondo dei 200 metri dal 1979 al 1996.
Da tempo era gravemente malato. Iniziò la sua carriera nell'atletica internazionale nel 1971, debuttando agli europei e conquistando il terzo posto nella staffetta 4x100 e il sesto posto nei 200 metri. Partecipò per la prima volta alle olimpiadi l'anno successivo, dove conquistò la medaglia di bronzo nei 200 metri. Nel 1979, alle Universiadi di Città del Messico, corse i 200 metri in 19"72, segnando un record del mondo che è resistito ben 17 anni. Soprannominato "La Freccia del Sud", stabilì un altro primato nel 1983 nei 150 metri piani, con 14"8 sulla pista dello stadio comunale di Cassino. Un record ancora imbattuto.
|