Roma – Le notizie oggi sono due. La prima: Silvio Berlusconi non ha rilasciato nessuna intervista televisiva. La seconda è, di fatto, la causa della prima: un lungo e teso vertice dedicato alla chiusura delle liste che sembra volgere verso un esito fino a ieri impensabile. Ovvero, linea dura verso i cosiddetti 'impresentabili'. Compresi Marcello Dell'Utri e Nicola Cosentino dominus del PDL in Campania da quasi due lustri. Già ieri, con le sue dichiarazioni a Canale 5, Silvio Berlusconi ha tentato di chiudere il caso del senatore siciliano accusato di concorso in associazione mafiosa. Ma oggi a palazzo Grazioli è scoppiato lo psicodramma perché con i big del partito il Cavaliere è stato tranchant: le nostre liste - è stato il ragionamento - devono essere il più 'pulite' possibile. La svolta - viene spiegato - avrebbe cominciato a maturare già ieri mattina. L'ex premier si sarebbe infatti sfogato sottolineando che si sta spendendo in prima persona per recuperare il gap di voti, mettendoci la faccia, e che non vuole correre il rischio che tutto venga vanificato da una composizione sbagliata delle liste. Perché è questo che gli ha chiaramente spiegato la fidata sondaggista Alessandra Ghisleri: dopo le tante promesse di rinnovamento, l'opinione pubblica farà ai candidati 'l'esame del sangue' e toppare significherebbe arretrare nei consensi. Tanto più dopo la mossa del Pd, che ha eliminato, per ragioni di opportunità, candidati che pure garantivano pesanti pacchetti di voti. Pare che di fronte a cotanto senso pratico anche il garantismo dell'ex premier abbia cominciato a vacillare. Anche a costo di andare a confliggere con Denis Vedini, grande sponsor di Cosentino e già protagonista di molti scontri con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che sulla questione delle liste pulite si è esposto non poco pubblicamente. Se questa sarà la piega definitiva che prenderà la faccenda, lo diranno le prossime ore: per presentare le liste c'è tempo fino alle 20 di lunedì e la storia insegna che la composizione può cambiare di minuto in minuto. Al momento dunque, soprattutto per quanto riguarda la complessa vicenda campana, sarebbero fuori anche Mario Landolfi, Gennaro Coronella e Pasquale Giuliano oltre a Luigi Cesaro, Amedeo Laboccetta oltre ad Alfonso Papa e Marco Milanese, le cui quotazioni erano al ribasso già da qualche giorno. Quel che è certo è che nel pomeriggio è toccato all'avvocato Niccolò Ghedini mettersi al telefono per avvisare tutti gli esponenti pidiellini a rischio. Le liste su cui maggiormente si stanno concentrando le attenzioni dei vertici del partito sono dunque Campania, Lazio e Sicilia
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