Teano - La Diocesi di Teano - Calvi non abbandona le tracce dell'anima che, nonostante paia essere zittita dalla crisi mondiale e non avere cittadinanza tra le urgenze attuali, ridesta ancora in questa terra dell'alto-casertano una rinnovata ricerca d'assoluto e svela nuove domande e urgenti interrogativi a quanti si pongono a dialogare con essa. È questo il tentativo della rassegna, sognata e coltivata a partire dal 2009 dal Vescovo Arturo Aiello e condotta artisticamente dall'attore e regista Angelo Maiello: far incontrare arte e fede, dare cittadinanza agli interrogativi profondi dell'uomo e, ancor più arditamente, estrarre il sacro anche da ciò che sembra non recarne traccia. Quest'anno giunge alla terza edizione, con alcune novità nella sua trama: le suggestioni di un concerto poco ortodosso, il fondersi di parole e immagini in una inconsueta mostra di pittura, il dialogo tra un autore e il nostro Vescovo su un'inaspettata santità laica.
Inaugura la rassegna lo spettacolo di Ruggero Cappuccio, Paolo Borsellino essendo Stato, con Claudio Di Palma: inseguiamo il giudice sulle piste della sua speranza e ne affiorerà qualcosa di impensabile, qualcosa che si chiama "santità" eppure si mescola al sangue e a una vita tutt'altro che languida. Lo spettacolo sarà preceduto dall'incontro dell'autore con il Vescovo Aiello il 13 ottobre, preludio e insieme sintesi di tutta la rassegna per quel mistero che dall'incontro fa nascere il dialogo e dal dialogo l'interrogazione.
Il 31 ottobre rileggiamo le lettere di San Paolo in La mia lettera siete Voi, testi di Ermes Ronchi, interpretazione di Luciano Bertoli: storia di una solitudine fecondata da Dio e diventata cenacolo per gli uomini di ogni tempo.
La musica dal vivo entra nella trama del Festival il 17 novembre con I Virtuosi di San Martino, ma non lasciatevi ingannare dal benevolo nome del gruppo: in un andirivieni tra nostalgie e attualità eseguiranno un concerto esclusivo intorno all'anima di Napoli, com'era e com'è, con un'immancabile vena ironica perché anche l'anima, per non morire, impara a far smorfie.
Il Festival si conclude il 19 gennaio con Senza Domenica non posso stare di e con Angelo Maiello, che riflette ironicamente lo svilimento e la sterilità di una liturgia senza anima.
Il risveglio della vita è il titolo della mostra del pittore Pasquale Cipolletta, che si animerà in determinati giorni attraverso una breve performance teatrale curata da Bereshit Teatro.
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