Calvi Risorta - “Mentre i perdenti parlano, i migliori agiscono…”. Esordisce così il sindaco di Calvi Risorta Antonio Caparco, guida di un’amministrazione che, con l’avvio dei lavori di restauro al Castello Aragonese, aggiunge un altro punto, probabilmente il più importante per la difficoltà dell’impresa, al proprio percorso istituzionale: il rispetto dell’impegno archeologico assunto con la popolazione calena con il proprio programma elettorale. A distanza di oltre vent’anni dall’ultimo, reale intervento teso a salvaguardare l’antico patrimonio archeologico, il patto di ferro sottoscritto tra Comune e Sovrintendenza ha fruttato nel giro di un solo anno il recupero di un progetto ARCUS che era ormai finito nel dimenticatoio e l’avvio di un’opera che garantirà il restauro e il risanamento conservativo dell’antico maniero Aragonese con il rispetto dei seguenti punti: la pulizia e il diserbo di piante infestanti sulle strutture antiche del perimetro esterno, consolidamento della muratura delle torri e del corpo rettangolare, l’impermeabilizzazione dei terrazzi e delle torri, il montaggio di due facciate continue di vetro sui lati scoperti con un portone d’ingresso e tutti gli infissi delle aperture perimetrali. “Siamo davvero molto orgogliosi di aver restituito nella prima parte del nostro mandato a Calvi Risorta l’aspetto gradevolissimo di una cittadina svizzera – afferma Silver Mele, Presidente del Consiglio Comunale e delegato ai Beni Culturali- e aver raccolto, con l’inizio dei lavori sull’Arce, il frutto di un intenso lavoro che proseguirà senza sosta perché la memoria di Cales lo merita. E’ divertente pensare ai nostri detrattori, quelli che parlano tutto il giorno davanti ai bar o che scrivono su internet ad una platea ristretta di qualche decina di lettori, smentiti continuamente dai fatti messi in opera da questa amministrazione. Avevamo garantito a più riprese che il progetto era stato recuperato e che i lavori a breve sarebbero incominciati e così è stato”. Presente all’inaugurazione dei lavori anche il Dott. Antonio Salerno, dirigente della Sovrintendenza di Santa Maria Capua Vetere, attivissimo nel controllo dell’ufficio di Calvi Risorta dopo la fine del mandato della dott.ssa Colonna Passaro. “Abbiamo da subito intrapreso dei rapporti eccellenti con l’attuale amministrazione comunale e il recupero del progetto ARCUS ne è la dimostrazione- afferma Salerno- I tempi dei lavori saranno abbastanza lunghi, presupposto per la creazione di uno spazio museale all’interno del parco archeologico che potrebbe avere gestione congiunta”. In merito all’emergenza che continua a caratterizzare la parte antica di Cales con i crolli recenti del muro di cinta Antonio Salerno è categorico: “Lì il discorso è molto diverso: servirebbe un’opera di ingegneria ambientale per arginare l’opera ormai secolare di sfaldamento del banco tufaceo che interessa Via Forma e soprattutto una disponibilità economica notevole accompagnata magari dall’interessamento del governo centrale. Tuttavia, l’importante era infrangere un’attesa lunga oltre vent’anni caratterizzati da immobilismo e tante chiacchiere”.
|