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Il presidente della Repubblica rimuove Cenname da Sindaco di Camigliano

Triste epilogo di una vicenda tutta italiana
6/8/2010 17:15

Camigliano - Con decreto firmato dal Presidente della Repubblica nella giornata di ieri, Vincenzo Cenname è stato rimosso dalla carica di sindaco di Camigliano. La fascia tricolore camiglianese, nonostante le diffide del Prefetto di Caserta, si è sempre rifiutato di trasmettere i ruoli relativi alla Tarsu al Consorzio unico provinciale, come previsto dalla legge 26 del gennaio 2010, vale a dire quella sulla introduzione della provincializzazione dei rifiuti.
Finisce cosi in maniera tristissima quello che agli occhi di giuristi e semplici cittadini è apparso sin dal primo momento come un autentico paradosso. Camigliano, infatti, è forse uno dei pochi comuni del sud Italia in cui da diversi anni la raccolta dei rifiuti viene effettuata in modo efficace ed efficiente, con costi inferiori a quelli dei comuni consorziati, e, fatto ancor più emblematico, con un servizio che ha funzionato ottimamente anche durante il lungo periodo dell’emergenza rifiuti in Campania. Inoltre, in questi anni Camigliano ha raggiunti importanti risultati nella raccolta differenziata con percentuali fino al 65%. Recentemente per l’alto tasso di vivibilità, il piccolo centro casertano è stato inserito tra i comuni italiani a “cinque a 5 stelle”. Ma evidentemente allo Stato interessa più far rispettare la legge che avere un comune con un servizio efficiente. E cosi ieri lo squallido epilogo, con la burocrazia che disintegra il buon senso invocato da un sindaco giovane e ben voluto dai suoi concittadini, reo di non rassegnarsi all’idea di vedere distrutto in pochi mesi quanto di buono aveva costruito in questi anni. E noi di Sparanise, con le centinaia di solleciti, osservazioni e rilievi per i continui disservizi, inviati dal comandante dei vigili urbani a tutto il mondo, finalizzati ad avere un servizio efficiente ed efficace ne sappiamo qualcosa. Ciononostante, subiamo, pagando tariffe altissime, l’inefficienza di un Ente che paga profumatamente i propri dirigenti e, come nel caso di Sparanise, lascia, per mesi, la città priva del servizio di spazzamento e quindi sudicia e lercia. Una sola domanda sorge spontanea: se con tanta solerzia si è provveduto a rimuovere Cenname da sindaco di Camigliano, come mai nessuno è stato mandato a casa ( per non dire in galera…) quando la Campania era letteralmente sommersa dalla monnezza e tutto il mondo provava un senso di disgusto a guardare le foto che ritraevano cumuli e roghi a volontà? Si dirà: dura lex sed lex. Giusto. Ma che dire quando l’applicazione della legge va palesemente contro il buonsenso ? E’ la solita italietta….
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