Roma - Nicola Cosentino ha rassegnato le dimissioni dal governo, mantenendo quello di coordinatore del Pdl in Campania. Per Cosentino l'opposizione aveva presentato una mozione di sfiducia che sarebbe stata votata alla Camera. L'ex sottosegretario all'Economia era coinvolto nello scandalo che riguarda la presunta associazione segreta P3. Alla decisione si è giunti dopo un vertice a palazzo Chigi con Cosentino, Berlusconi e l'altro indagato Denis Verdini.
L'ex sottosegretario aveva già presentato le dimissioni nel febbraio scorso, dopo che la procura di Napoli aveva chiesto al Parlamento l'autorizzazione all'arresto dopo averlo indagato in concorso esterno in associazione mafiosa. La Camera aveva negato l'autorizzazione e Berlusconi aveva respinto le dimissioni. Cosentino è indagato, fra l'altro, anche perché avrebbe cercato di screditare il candidato del Pdl alle Regionali, poi divenuto governatore della Campania, Stefano Caldoro. In quel caso, le dimissioni avevano tutt'altra motivazione da quella odierna: lo strappo di Cosentino era infatti motivato dalla scelta del partito, fatta a livello nazionale, di candidare un esponente dell'Udc alla presidenza della Provincia di Caserta, poltrona che l'ormai ex sottosegretario, fortemente radicato in quel territorio, intendeva rivendicare per un esponente del Pdl a lui vicino. In quella circostanza prevalse pero' la linea dell'intesa con l'Udc, nell'ambito piu' complessivo dell'alleanza sancita in tutta la Campania, anche per le regionali.
''Ho deciso di concerto con il Presidente Berlusconi di rassegnare le mie dimissioni da sottosegretario - afferma in una nota il deputato di Casal di Principe - per potermi completamente dedicare alla vita del partito, particolarmente in Campania, anche al fine di contrastare tutte quelle manovre interne ed esterne poste in essere per fermare il cambiamento''
L'ex sottosegretario è il terzo membro del governo Berlusconi che si dimette perché coinvolto in vicende giudiziarie: il 4 maggio si è dimesso il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ed il 5 luglio il ministro Aldo Brancher.
Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e Presidente di Generazione Italia in una nota afferma: "Ringraziamo Berlusconi per aver ascoltato il nostro grido d'allarme rispetto al danno elettorale che la permanenza al governo di Nicola Cosentino stava provocando al Pdl".
|