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Bocchino: iniziare il tesseramento degli iscritti partendo da Caserta

Ma Bondi, come al solito, si dice contrario
23/4/2010 13:26

Roma- Lo scontro tra i vertici della maggioranza è continuato in Tv e ha riguardato molteplici temi. Uno di questi è stato la forma del partito. Italo Bocchino ha chiesto che si proceda ''con il tesseramento degli iscritti perché senza questo passo c'è solo il populismo''. La proposta di cominciare proprio da Caserta poteva essere un primo passo nella giusta direzione. Ma tutto questo ha trovato un fermo no da parte di Sandro Bondi, anche lui ospite della trasmissione: ''sono contrario a fare il tesseramento a Caserta perché in alcune realtà questo ha già dato frutti molto velenosi''. Ora, una riflessione sul botta e risposta è quanto mai doverosa se proviamo a trasferirne i contenuti nello scenario locale. Bocchino non ha fatto altro che chiedere ciò che a Sparanise viene chiesto da anni e che puntualmente viene sempre negato. Di fatto, il tesseramento avviene in maniera del tutto anomala, seguendo antiche liturgie che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la partecipazione che pure dovrebbero essere di casa in un partito che si richiama ai principi di libertà tanto cari al PPE. A Sparanise il PDL non ha una sede, non ha un gruppo consiliare costituito, non promuove iniziative collegiali. Insomma: in due parole, il PDL, fisicamente, non esiste. Eppure c’è un coordinatore cittadino, che ad onor del vero qualche sforzo per invertire la tendenza lo ha pure fatto, e ci sarebbe addirittura anche un consiglio direttivo. Per effetto di questa situazione anomala il PDL ha raccolto nel collegio provinciale 34, la miseria dell’11 % dei consensi, piazzandosi 32esimo su 36, anche a causa di una candidatura decisa a Caserta dai soliti personaggi che oggi fanno capo a chi si oppone ad un tesseramento normale e democratico. La realtà è un’altra. Il PDL casertano, cosi com’è, fa comodo a chi vuole continuare a gestire il partito a proprio uso e consumo, ed ha fatto bene il Presidente della Provincia Zinzi a smarcarsi da questa logica garantendosi, passando per le urne, un gruppo solido ed autonomo che nei numeri non può essere ricattato. Nessuno ha avuto il coraggio di aprire una discussione sull’imbarazzante 19 % raccolto dal PdL in provincia di Caserta. Eppure il solito duo aversan-casalese Giuliano e Coronella continua imperterrito a pensare di poter dettare le condizioni e pretendere addirittura 6 assessorati in giunta. Roba da comiche…
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