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Analisi del voto: se Atene piange Sparta non ride…

PdL ai minimi storici e Pd evanescente
7/4/2010 20:49

Sparanise di Ilario Capanna – Accadde cosi: dopo la guerra del Peloponneso era uscita una vincitrice, Sparta, e sicuramente anche una perdente, cioè Atene... Ora, alla luce del quadretto che è venuto fuori dopo le elezioni regionali e provinciali della settimana scorsa, secondo voi chi è Sparta e chi Atene nella politica sparanisana? Già detto delle occasioni sprecate dei candidati espressione della maggioranza consiliare, come promesso, è ora il turno degli altri. La frase rubata ad Epaminonda descrive in estrema sintesi la situazione che si è venuta a creare dopo il 31 marzo. Iniziamo da chi, autoproclamatosi alfiere del pidiellismo sparanisano, si è affrettato a diffondere urbi et orbi frasi di gaudio tipiche del vincitore di turno. Ora, chi mi conosce sa da che parte batte il mio cuore e quindi sa anche che quanto sto per scrivere mi provoca dolore, ma in nome del mestiere che mi sforzo di fare, non posso esimermi dall’essere obiettivo. Il PdL Sparanisano esce da queste elezioni provinciali con le ossa rotte. Partiamo dai dati il cui valore scientifico nessuno può mettere in dubbio. Le avvisaglie si erano intraviste già dopo lo scrutinio delle regionali con un “politico” 20,42 % addirittura dietro l’UDC sopravanzato al 21,47 % e lontano dal 26,73 dell’Italia dei Valori. Ma, tutto sommato, in considerazione dell’effetto trascinante dei candidati locali, la flessione, per quanto vistosa, è stata inferiore alle aspettative. Il dramma, invece, si è consumato alle provinciali. Se il PdL in provincia di Caserta si attesta su un poco entusiasmante 19 %, nel collegio di Sparanise la percentuale cala ad un desolante 11,97 %, addirittura dietro un partito minore come il Nuovo PSI, primo nel collegio 34 con una percentuale del 12,44 %, e un anelito più avanti della lista civica Zinzi Presidente attestata al 11,14 e, addirittura, un punto e mezzo più dell’IDV che arriva al 10,38%. Il risultato finale se preso con serietà e senso di responsabilità, dovrebbe valere da epitaffio tombale sia per chi si ostina a proporsi quale alfiere di un partito che a Sparanise potrebbe esprimere profili ben più consoni al primo partito d’Italia, che per chi si è prestato, chissà per quale motivo, al solito giochetto a perdere, mortificando il popolo del PdL con una candidatura sicuramente poco rappresentativa. La verità, manifesti vetero propagandistici a parte, è una sola e non può essere mascherata: Ferrara si è classificato 32esimo su 36 candidati del PdL alla Provincia. Ogni ulteriore commento è superfluo. Come già detto tempo fa, mi auguro solo che qualcuno si renda conto che la politica sparanisana non può trasformarsi in una sorta di moto carbonaro a causa della presenza ormai ingombrante, demotivante ed eticamente improponibile di certi totem che con bronzea fissità continuano a paralizzare un partito che nel resto d’Italia vince, produce classe dirigente e amministra e a Sparanise è inesistente anche fisicamente. Rimanendo in ambito non posso non citare il risultato di Amilcare Nozzolillo. Senza fare del sarcasmo consiglio vivamente a qualche giovane laureando in scienze politiche di analizzarlo come caso di studio. Il “Caso Amilcare” dice che il triplo salto mortale rovesciato carpiato, con coefficiente di difficoltà 3.3, in politica riesce molto raramente a trasformarsi in medaglia d’oro e di norma finisce per far prendere solo una panzata di quelle memorabili. Il candidato dell’UDC nonostante corresse a rimorchio della motrice Consoli non è andato oltre un risicatissmo 4,09 % che, dopo gli 80 voti presi alle comunali, dovrebbe indurre il pur simpatico e gradevole Amilcare ad una profonda ed attenta riflessione… Da un panzata in piscina ad una valle di lacrime. Che dire del PD ? Niente che non sia stato già scritto e riscritto in questa settimana da tutti gli organi di informazione del Paese. Un fallimento totale. Gianni Cerchia, sulle cui qualità professionali nessun osa proferire verbo, rimedia un’altra batosta, l’ennesima di una ormai lunghissima carriera costellata solo ed esclusivamente da insuccessi. L’urna continua a bocciarlo ma lui, caparbio, non si arrende e ritenta sempre, esattamente come Consoli, consapevole che prima o poi, per la legge dei grandi numeri, (Amilcare docet…) riuscirà a centrare l’obiettivo. Breve passaggio sul candidato UDC alla Regione. Probabilmente è uno dei politici più raffinati che Terra di Lavoro esprima ma qualcuno potrebbe fargli capire che si può fare politica anche bypassando per le urne. A lui come a Cerchia chiedo umilmente: dopo tante trombature perché tanta ostinazione ? Misteri della politica… In definitiva, mentre il nuovo consiglio provinciale, composto ancora una volta dai soliti consiglieri eletti ad Aversa e dintorni, si insedia, mi viene da dire che tra le mancate risate di Sparta e le lacrime di Atene, Sparanise e l’agro caleno lo hanno preso di nuovo nel c… Meditate gente, meditate….
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