In Campania la situazione di immobilismo e di corruzione si è aggravata a tal punto che i rifiuti nelle strade hanno dimostrato in maniera eclatante che la pessima politica rischia di far venire meno qualsiasi presupposto di sviluppo, di convivenza civile e di prosperità. Questa situazione se non debitamente contrastata, rischia di distruggere il tessuto della nostra comunità, consentendo alla criminalità organizzata di infiltrarsi nelle pieghe della società e di confondere i confini tra legalità e illegalità. Dieci anni, quindi, sostanzialmente persi: è così che si conclude la più lunga legislatura della Regione Campania governata dalla sinistra. Tutto questo ha fatto fare alla Campania ed alle sue città un salto indietro di anni rispetto a Regioni in fase di crescente sviluppo economico, alle altre città d’arte ed aree turistiche, con le quali non possiamo ormai più competere. A ciò si aggiungano i 25.555 siti contaminati, la cui bonifica non è mai stata completata e i 7 milioni di tonnellate di spazzatura in balle che moriranno “insieme al pianeta.” Nel periodo 1995 – 2000, il tasso di crescita del PIL della Regione era stato tra i più elevati del Mezzogiorno, tanto è che, tra le grandi regioni, la Campania veniva solo dopo la Puglia. Nei successivi otto anni, però, sotto il governo della sinistra, il trend si è invertito in modo più che drammatico: la Campania, in termini di crescita del PIL, è stata retrocessa al quinto posto della graduatoria complessiva. Negli ultimi anni, la nostra Regione ha fatto, quindi, registrare la peggiore performance in assoluto con una flessione pari al 2,7 per cento: quasi il doppio di quella dell’intero Mezzogiorno. Questi sono dati allarmanti, soprattutto in virtù dell'incremento della spesa pubblica che nella Regione ha raggiunto 1/3 dei consumi complessivi a causa delle innumerevoli consulenze, prebende e regalie elargite dall’amministrazione regionale di sinistra. Il risultato finale è che la Campania si trova, tra le regioni dell’Unione Europea, all’ultimo posto nella graduatoria dei tassi di occupazione della popolazione in età da lavoro, pur avendo avuto a disposizione rilevanti finanziamenti dalla Comunità. Il disagio sociale, che nasce dalla frustrazione di chi pur dichiarandosi disponibile a lavorare, non trova un'occupazione, è dilagato. Questo universo, fatto di disoccupati effettivi, investe circa 840 mila persone. Fenomeno ancora più inquietante, perché incide sulle prospettive future, è l’emigrazione intellettuale dei nostri migliori talenti non compensata da analoghi flussi di intelligenze verso i nostri territori. La nostra Regione, martoriata e depauperata nell’economia, nei servizi e nel territorio, ma soprattutto impoverita nelle coscienze dei cittadini, richiede con urgenza una svolta. I Campani non riescono più né a credere né a sperare nel futuro; si sentono degli estranei al proprio territorio e sono preoccupati sia per l’insicurezza della vita quotidiana sia per lo scadimento dei valori.
Occorre un cambiamento radicale di impostazione e di metodo nell’azione di governo per affrontare e risolvere tali problemi. Il programma della coalizione per la Campania si qualifica per la centralità del cittadino e per i principi di libertà ai quali è ispirato, nel rispetto delle vocazioni territoriali e delle potenzialità specifiche delle diverse aree meridionali. Libertà significa costruire un'amministrazione al servizio del cittadino la quale non impone regole e procedure fini a se stesse per perpetuare il proprio potere, ma semplifica, agevola e rende le scelte trasparenti ed efficaci. Bisogna in primo luogo qualificare la Pubblica Amministrazione in tutti i suoi comparti con criteri rigorosamente meritocratici, finalizzando la sua azione al dinamismo produttivo, allo stimolo ed al rilancio del mercato. Miriamo a rimuovere gli ostacoli burocratici che impediscono la funzionalità del sistema Regione ed il suo rapporto con i cittadini e con il mercato del lavoro. Siamo consapevoli che, per favorire lo sviluppo e l’occupazione, non funzionano le politiche calate dall’alto tipiche delle amministrazioni di sinistra, ma è indispensabile favorire la convenienza economica delle imprese, eliminare i “detrattori” ambientali e sociali e migliorare le condizioni di vita.
Le nostre proposte scaturiscono dalla volontà di riscrivere il “patto generazionale”, così da non far pagare ai nostri figli il prezzo di scelte opportunistiche e conservatrici bensì prevedere il miglioramento delle condizioni di vita delle future generazioni. Per risanare lo sfascio lasciatoci e garantire un futuro ai nostri giovani, occorre prima di tutto riorganizzare il funzionamento dell’Istituzione Regionale e metterla in condizione di operare al meglio per: Creare nuova occupazione mediante lo sviluppo economico. Garantire la sicurezza e contrastare la criminalità organizzata che compromette il benessere di tutti. Migliorare la qualità della vita.
Al centro del nostro programma c’è il lavoro. Sappiamo che la disoccupazione e la necessità di garantire il mantenimento dell’occupazione sono una vera emergenza per la maggior parte degli abitanti della Campania. Noi non intendiamo proseguire la politica miope e demagogica del governo regionale degli ultimi anni, il quale ha creato, a privilegio di pochi, solo sacche assistite senza alcun piano programmatico né di sviluppo né di strategia per uscire dall’ emergenza. Abbiamo, pertanto, individuato e presentiamo nel programma interventi che possono ridare un ruolo da protagonista alla Campania in settori strategici per lo sviluppo socio- economico e per il rilancio dell’occupazione. Abbiamo riservato particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini, identificando azioni concrete di contrasto e repressione, sviluppate nei punti programmatici che seguono e finalizzate a fare della Campania un'eccellenza nella lotta alla criminalità organizzata. Siamo, altresì, consapevoli che, per combattere la criminalità, non sono sufficienti politiche di rigido contrasto, ma che occorre anche ridurre drasticamente il degrado sociale ed ambientale, intervenendo con politiche di coesione sociale mirate allo sviluppo della persona, al risanamento dei contesti abitativi ed al miglioramento dei servizi al cittadino.
Il sistema sanitario in Campania, che pure annovera settori di eccellenza ed esempi di dedizione ed efficienza, è stato compromesso dall’invadenza di una politica clientelare e dall’incapacità di identificare un modello sanitario all’altezza delle esigenze; il tutto a danno della salute dei cittadini e con un incremento della tassazione. Noi proponiamo, invece, un progetto di rilancio e di razionalizzazione virtuosa il quale ci adegui agli standard nazionali sia per la qualità delle prestazioni che per l’efficienza. Il nostro territorio è uno dei principali fattori di sviluppo che intendiamo implementare, perché siamo convinti che esso rappresenti il valore aggiunto ed esclusivo che ci ha consentito, nonostante le politiche scellerate a cui è stato sottoposto, di conservare un ruolo di prestigio nello scenario nazionale ed internazionale. La valorizzazione delle potenzialità locali, integrate in un nuovo sistema coordinato su scala metropolitana, può ristabilire gli equilibri territoriali ed avviare il motore dello sviluppo socioeconomico culturale di una regione ormai al limite del collasso strutturale. Lo strumento più adeguato per garantire una pianificazione ed una programmazione intersettoriale e coordinata è il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale con cui la Regione dovrà garantire, mediante accordi ed interventi normativi, l’effettiva funzione di cerniera nelle politiche di sviluppo sostenibile del territorio. Occorre creare le condizioni con le quali poter sviluppare un sistema produttivo che sia sostenibile e competitivo sui mercati internazionali e che, avvalendosi delle potenzialità territoriali, ne garantisca la conservazione, avviando un virtuoso volano di sviluppo. Per far ciò è indispensabile puntare a ridurre la densità edilizia ed abitativa nelle aree di maggiore degrado e congestione. Gli obiettivi saranno principalmente raggiunti mediante la semplificazione delle diverse leggi regionali e con la redazione di un Testo Unico per l’urbanistica e l’edilizia, in grado di eliminare le irragionevoli norme restrittive e le complicazioni procedurali che oggi paralizzano lo sviluppo per l'eccessiva ingerenza della regione nelle politiche locali paralizzandone il comparto. Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini richiede una sanità efficiente ed una politica per la tutela dell’ambiente e per la valorizzazione del territorio, politica che è anche alla base dello sviluppo del turismo, quale risorsa fondamentale e strategica per il nostro futuro che si gioca anche sulla capacità di valorizzare la posizione geografica della Campania attraverso un ruolo da protagonista nello scambio economico e culturale tra Europa e Paesi del Mediterraneo. Le singole proposte settoriali devono, inoltre, delineare un progetto complessivo che corrisponda ad una idea della regione-comunità, per non disperdere gli interventi in una semplice “politica del fare” che, senza un disegno complessivo, scada in una sequenza di meri atti spesso collegati alle singole emergenze e, dunque, di corto respiro.
È di assoluta priorità ed urgenza ricondurre all’ordinario l’amministrazione regionale, determinando la fine di tutte le esperienze commissariali che, seppur forse giustificabili a suo tempo da eccezionali ragioni di emergenza sociale, hanno per la lunga durata svuotato di senso l'amministrazione ordinaria demotivandola e rendendola ancora più inefficace. È, infine, opportuna un’ultima annotazione in merito all’elaborazione di una strategia comunicativa fondata sulla massima trasparenza, che renda i cittadini campani partecipi dei processi decisionali, in corrispondenza di una responsabilità di governo che, all’interno della coalizione, deve essere percepita come collettiva, senza enfasi carismatica per ruoli, personali e lideristici. Dunque, non governo del Presidente bensì di uomini e donne solidalmente legati da un vincolo di condivisione di valori e di visioni. Il programma che vi presentiamo prevede: scelte di priorità, eliminazione di sprechi, pianificazione degli interventi nell’ottica di un “bilancio sociale” nell’ambito di una stretta sinergia con il Governo nazionale. Su questa base, il candidato alla Presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro, si impegna a costruire con la sua Squadra di Governo:
Una Campania che funziona
Una Campania sicura
Una Campania competitiva
Una Campania per i cittadini
Una Campania bella e vivibile
Una Campania porta europea del Mediterraneo
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