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Caserta – C’è poco da fare: la coerenza proprio non si addice ai politici casertani rei, manco a dirlo, di predicare bene e di razzolare malissimo. Vi ricordate Lorenzo Diana, ex parlamentare del PD già responsabile antimafia Ds e membro per 10 anni della Commissione Nazionale Antimafia, proclamato, grazie al sostegno della solita stampa rossa, paladino della legalità e baluardo dell’antimafia militante senza se e senza ma? Ebbene, tutto si aspettavano i casertani tranne vedere il loro beniamino anticamorra infrangere spudoratamente e ripetutamente la legge (per carità di Dio si dive anche dire che è in buona e numerosa compagnia…) per di più non da militante di un partito qualsiasi e notoriamente avvezzo all’affissione abusiva, ma nientepopòdimenoché nel partito della giustizia e del giustizialismo per antonomasia: l’Italia dei Valori di Tonino Di Pietro! Proprio cosi, avete letto bene. Diana Lorenzo da San Cipriano d’Aversa, membro di diverse associazioni coinvolte nelle lotte alle mafie e antiracket, membro della direzione della Fondazione Caponnetto, premio Borsellino 2008, passato recentemente attraverso le sliding doors della politica casertana dal PD, che non lo voleva candidare, all’IDV che lo ha candidato alla regione addirittura come capolista, non ha resistito alla tentazione di violare la legge e si è fatto ammaliare dal fascino del faccione in formato sei per tre. Da giorni, lungo la statale Appia e nel resto della Provincia di Caserta, campeggiano le gigantografie del sanciprianese che ironia della sorte ha scelto uno slogan, “un uomo di valore alla Regione”. Resta solo da sapere se il leader Tonino Di Pietro approva o meno questa palese violazione perpetrata a danno della legge. Dura lex, sed lex… si, ma per gli altri !
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