Sparanise – Brutta storia, direbbero i rapper americani. In realtà qui in Italia lo slang d'oltreoceano attecchisce solo sulla young generation e visto che la politica di giovane ha ormai ben poco, per definire certi fenomeni è necessario ricorrere ad un linguaggio molto più nostrano e quindi comprensibile agli operatori della politica che anche se anagraficamente giovani risultano agli occhi della società già vecchi e corrosi dentro dalla bramosia del potere fine a se stesso. Le elezioni provinciali si avvicinano e con esse sale l'ansia da prestazione o per meglio dire da collocazione. Tra telefoni di fuoco, aperitivi a destra, tea al centro e cene multiple con antipasto a sinistra primo al centro e bistecca a destra, chi riesce a capire qualcosa adesso ha una carriera da veggente davanti a sé. Chi, invece, si sforza di fare informazione è costretto a subire i comportamenti mutevoli ed uterini dei papabili candidati che alle prese con le sliding doors del potere sono alla spasmodica ricerca di un posto al sole che gli dia una ragione di vita, un modo per affermare urbi et orbi che esistono in quanto sono consiglieri, assessori, sindaci o presidenti di qualsiasi cosa. Hanno il potere e quindi credono di contare qualcosa. Quando giorni fa parlavo di crisi dei valori e di deriva ideologica della classe dirigente casertana mi riferivo proprio a certi aspetti inquietanti della politichetta nostrana. Poi riflettendo con un illustre cittadino, sincero amico di larghe vedute, venne spontanea l'invocazione alla pulizia etnica intesa come catarsi e necessità di bonificare l'ambiente. Ma temo che questo desiderio sia destinato a rimanere un'utopia. Purtroppo il sistema continua ad alimentarsi di masanielli, di arrevotapopolo, di azzeccagarbugli furbetti e scaltri, avvezzi a prendere per il culo il popolo che, in preda alla disperazione, pur di acchiapparsi alla speranza è disposto a credere anche ai ciucci che volano. Come andrà a finire? Con qualche rara eccezione finirà come tutti immaginano. Dopo tanto peregrinare alla fine i nostri eroi si posizioneranno e inizieranno a martellare le redazioni dei giornali di comunicati stampa dove annunceranno ogni ben di Dio e provvederanno a tappezzare ogni buco disponibile (tenteranno pure di incollarsi un manifesto sul culo) con i loro faccioni ammiccanti. Chi vincerà potrà sostare per cinque anni nelle stanze del potere, mentre chi perderà, cioè la stragrande maggioranza, proverà a capitalizzare i voti nel migliore dei modi possibili alla ricerca di uno strapuntino. E il popolo? Beh il popolo dovrà continuare a prostrarsi con il cappello in mano ai piedi del potentuccio, ironia della sorte eletto proprio grazie ai voti del popolo, per ottenere come gentile elargizione quanto gli spetta di diritto. Che tristezza !
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