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Cosentino, come era facilmente prevedibile, ritira le dimissioni

La decisione dopo l'incontro con Berlusconi
20/2/2010 1:16

Roma - Nicola Cosentino, come era facilmente prevedibile, ha ritirato le dimissioni da sottosegratario all'Economia e da coordinatore regionale del Pdl in Campania. La decisione è venuta dopo un incontro con il premier Silvio Berlusconi che ha respinto le dimissioni del membro del governo.
"Nessun problema personale nei miei confronti e, quanto all'Udc, sarà bene ricordare che sono stato io il primo ad aprire ad una forza con la quale collaboriamo da sempre all'opposizione, al governo locale nelle più importanti province della Campania, per cui è normale che insieme si punti a governare anche la Regione. Solo, non volevo che qualcuno, pur di raggiungere questo risultato, finisse per svendere la forza del nostro territorio". Nicola Cosentino commenta con soddisfazione la fine del braccio di ferro che lo ha portato a presentare le dimissioni da sottosegretario all'Economia e da coordinatore campano del Pdl. Un colloquio a palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, poi ancora qualche fibrillazione circa i tempi del ritiro delle dimissioni che effettivamente giunge quando, come lo stesso Cosentino aveva anticipato ai giornalisti, viene diffusa la nota in cui Berlusconi gli conferma il sostegno. Cosentino mette l'accento proprio sulle parole spese in suo favore dal leader Pdl e associa il ritiro delle dimissioni "al sincero sentimento di amicizia che mi lega da sempre a Silvio Berlusconi e che ha inciso molto nello spingermi a continuare questa straordinaria esperienza, proseguendo a lavorare per la vittoria con Caldoro". Ecco, quindi, il nodo della questione, cioè la definizione delle alleanze in Campania: "Io ho sempre sostenuto le ragioni di questa alleanza - ribadisce - e ho sempre voluto lavorare in questa direzione, ma diciamo che la intendevo secondo una posizione diversa per un partito come il Pdl che - sottolinea - non poteva sostenere una trattativa con logiche che avrebbero finito per infastidire gli elettori in aree così importanti". "Probabilmente - osserva ancora Cosentino - centralizzare la gestione delle alleanze può aver prodotto una diversa sensibilità che avrebbe fatto perdere l'attenzione nei confronti del livello locale". Questione chiusa, dunque, e rapporti saldi non solo con l'alleato Udc ma anche con quello più consolidato, l'ex An: "che in un partito così grande, non solo a livello nazionale ma anche locale, ci possano essere delle diverse opinioni - osserva infatti Cosentino - è normale. Tanto per fare un esempio, la Dc aveva molte correnti e non poteva vantare le nostre percentuali di consenso...". Il rientro di Cosentino non influisce sul nuovo corso che il PdL si appresta a varare in Campania all'indomani del risultato elettorale. Le dinamiche che hanno caratterizzato le ultime 24 ore del resto sono chiare ed inequivocabili e hanno dimostrato a chiare lettere che le decisioni importanti in casa PdL a livello regionale e provinciale vengono prese a Roma e non in Campania. L'accordo con l'UDC è stato rispettato e Zinzi è il candidato presidente alla Provincia di Caserta esattamente come Caldoro è il candidato presidente della Regione Campania, proprio come comunedisparanise.com ha scritto e riscritto negli ultimi mesi. La fase due del PDL in Campania è già iniziata e a meno di stravolgimenti e catastrofi naturali,che al momento rientrano nella sfera dell'imponderabile, è impossibile tornare indietro....
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