Roma - Va confermata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip di Napoli il 7 novembre scorso nei confronti del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per presunti contatti con il clan dei Casalesi. E' quanto ha sostenuto il Sostituto Procuratore Generale della Cassazione Vito Monetti, nella sua requisitoria durante la camera di consiglio di stamane in prima sezione penale della Suprema Corte. Il Pg ha chiesto infatti il rigetto del ricorso presentato dai difensori di Cosentino contro l'ordinanza del giudice napoletano. La decisione dei giudici della prima sezione penale di piazza Cavour si conoscerà tra stasera e domani. La Camera dei Deputati ha già respinto, lo scorso 10 dicembre, la richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Gip. Se la Suprema Corte dovesse confermare l'ordinanza di arresto, dunque, Cosentino non andrà comunque in carcere, cosa che potrebbe invece accadere nel momento in cui egli non fosse più in Parlamento. "Speriamo che il giorno in cui non sarà più in Parlamento - hanno rilevato i legali del sottosegretario – sarà già stato assolto dalle accuse".
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