Caserta, di Ilario Capanna – Basta, non ce la faccio più, quasi quasi mando tutti a quel paese e me ne vado all'estero! Alzi la mano chi non ha detto o pensato, almeno una volta, di mollare tutto e di cambiare vita, magari in un paese lontano. Sparire, tagliare il cordone ombelicale con la propria terra d'origine, abbandonare i mille inutili problemi quotidiani e vivere senza stress. Spesso questo pensiero salta in mente in concomitanza con il battage pubblicitario del jakpot di turno, che puntualmente svanisce nel breve volgere di una sfigata estrazione. Ma c'è chi, invece, il sogno di cambiare vita preferisce costruirselo day by day, con sacrificio quotidiano e non a colpi di improbabile fortuna. La storia che sto per raccontarvi è la prova provata che se si vuole veramente raggiungere un obbiettivo e realizzare un sogno, la determinazione e la forza di volontà sono, come sempre del resto, le uniche molle su cui fare affidamento per poter fare il salto senza cadere nel vuoto. Giorni fa, mentre ero con amici intento a praticare uno sport considerato dai più follia allo stato puro, ho conosciuto un personaggio che in poco meno di 10 minuti mi ha raccontato la sua entusiasmante storia di vita. Il tipo si chiama Francesco Brancaccio, un tempo faceva il manager in una grande multinazionale e conduceva un'esistenza ricca di soddisfazioni lavorative che lo portava a viaggiare senza sosta in giro per il mondo. Ma più viaggiava verso oriente e più si rendeva conto che il mondo occidentale si stava incamminando verso un costante ed incontrovertibile declino che prima o poi avrebbe portato il sistema al collasso. Poiché nella vita può capitare anche che il percorso che porta alla consapevolezza possa materializzarsi pure per vie non traumatiche, Francesco decide che è ora di diventare padrone del suo tempo e diventare l'attore principale della sua esistenza. In uno dei suoi ultimi giri di lavoro, fermandosi in Thailandia, capisce che è lì che vuole restare e mettere radici. Il sud est asiatico racchiude in sé un grande fascino non solo per le meraviglie della natura, ma anche per il modo di vivere di chi lo abita, diametralmente opposto a quello occidentale, dove la condizione spirituale dell'individuo conserva intatta una tradizione millenaria. Ma, contestualmente, Francesco capisce subito che per poter realizzare il suo sogno bisogna ingegnarsi, ed inventare qualcosa che lo faccia stare bene. Cosi, da buon italiano, un po' sognatore ma tanto lavoratore, molla tutto ed inizia a fare la spola con la Thailandia, reinventandosi rivenditore di argenteria italiana: un po' come vendere i gelati agli esquimesi. All'inizio le cose non vanno alla grandissima, ma Francesco è bravo e riesce ad andare avanti. I viaggi in Italia sono sempre meno frequenti e i soggiorni in Thailandia sempre più lunghi al punto tale che Francesco, ormai, passa più tempo in Asia che in Europa. Da amante del mare, la sua scelta non poteva che ricadere su uno dei posti più incantevoli ed allora ancora sconosciuti del pianeta Terra: Koh Samui. Siamo agli inzi degli anni '90 e quella che oggi è nota come la perla della Thailandia era all'epoca fuori dai flussi turistici importanti; insomma: niente a che vedere con località già rinomate come Phuket. Eppure Francesco sente che quell'isola lo ha stregato ed è li che vuole costruirsi una casa. Passano gli anni e, senza mai tagliare il legame che lo lega all'Italia, alimenta giorno dopo giorno il suo sogno che, intanto, diventa sempre più partecipato. Come ogni buon italiano, anche Francesco ha il cuore tenero ed il fascino latino, e cosi finisce per innamorarsi di Suuevera (nella foto piccola in alto), una bellissima thailandese che di lì a qualche anno diventerà sua moglie. Poiché le cose belle piacciono, questa avventura inizia ad affascinare anche Vincenzo, il fratello medico che supporterà Francesco nella sua nuova ed entusiasmante avventura: costruire un hotel unico per bellezza e location, fatto di sole suites. Tra mille difficoltà, dopo qualche anno di duro lavoro, il progetto diventa realtà e cosi, ispirato alla sua filosofia di vita, prende forma il B One Villa, una splendida struttura adagiata a pochi metri dalla fine sabbia bianca lambita dalle cristalline acque dell'isola di Kho Samui. Chiunque abbia voglia di verificare di persona questo sogno italiano diventato realtà, può collegarsi alla rete e digitare sul browser l'indirizzo web www.b1villa.com. Dunque ambiare vita, si può. A patto che gli ingredienti siano determinazione, forza di volontà e tanta tanta voglia di mettersi in discussione. Francesco e Suuvera, splendidi testimoni di un sogno diventato realtà, ne sono la prova vivente ed io, modesto giornalista di provincia perennemente a caccia di emozioni vere, sono immensamente felice di averli conosciuti
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