Napoli - Mara Carfagna ha scelto Palazzo Reale a Napoli e il convegno “La questione meridionale - una questione nazionale” per il suo primo discorso da papabile candidata. Anche se non c'è nulla di ufficiale, le parole dette ieri davanti ad una platea dove sedevano ben tre ministri e tutto il gruppo parlamentare del Pdl, erano quelle di un politico che si appresta a correre per la presidenza di Palazzo Santa Lucia.
“Ci troviamo di fronte – ha esordito – al fallimento innanzitutto valoriale e morale del centrosinistra in Campania. Ma naturalmente anche economico; la sinistra ha perso il grande treno dei fondi comunitari per colmare i vuoti della spesa corrente piuttosto che impegnarsi in grandi progetti infrastrutturali”.
Ma la Carfagna non si è fermata certo ai fondi europei ed ha toccato anche l'argomento dei fondi Fas (tra l'altro questa mattina c'è la discussione in merito al Senato). “si rivendica l'utilizzo dei fondi Fas, ma la Campania è stata proprio quella che il Governo ha dovuto commissariare in tema di sanità e di rifiuti. Con che diritto si chiedono altri soldi, quando non si sono spesi bene quelli che si avevano a disposizione e i cittadini sono stati costretti a vedersi la spazzatura per strada e ad andare lontano dalla propria regione per potersi curare decentemente”. E dopo l'economia, il discorso si è spostato sulla criminalità organizzata.
“Nessuno prima di questo Governo – rivendica con orgoglio – aveva avuto il coraggio di sfidare la criminalità organizzata che soffoca questa regione, colpendo in maniera rigorosa il clan dei casalesi di cui conosciamo ciò che ha fatto grazie anche alla denuncia di scrittori come Saviano”. Quindi, il suo discorso si è spostato sull'etica in politica.
“Abbiamo il dovere – ha dichiarato – di dare l'esempio ai nostri cittadini e solo dopo possiamo pretendere lo stesso da loro. Il Meridione non ha bisogno di carità, ma di giustizia. Non ha bisogno di aiuto, ma di libertà. La politica non si esercita solo nella gestione quotidiana del potere per soddisfare i propri interessi di bottega. Chi guida una Regione, una Provincia o un Comune non gestisce il potere, ma una comunità”. Ed in questo passaggio, chi è a conoscenza di ciò che sta succedendo nel nostro territorio, non poteva non leggere un chiaro riferimento ai fatti di casa nostra.
La conclusione del suo discorso tocca, poi, proprio le prossime elezioni regionali. “A marzo – dice – le elezioni regionali ci candidano non solo a vincere, ma a cambiare il Mezzogiorno d'Italia. Noi vogliamo cambiare il Sud, vogliamo cambiare la Campania. Abbiamo il dovere di proporre un'alternativa al degrado politico, sociale, morale ed economico portato dal centrosinistra”. E, a dimostrazione di quanto detto, ricorda: “Il Governo sta cercando di raccogliere 100 milioni di euro per la scuola e la sicurezza, Bassolino negli ultimi sei mesi ha speso la stessa cifra per finanziare attività ludiche varie. I campani non sono stupidi ed anche per questo ci chiedono di governare la Campania. Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale”.
Insomma, un discorso elettorale in piena regola, al termine del quale il ministro salernitano si è seduta accanto al coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino, anche lui in corsa per ottenere la candidatura alla presidenza.
Ma dal discorso di ieri, la sensazione è che manca solo l'ufficializzazione di Berlusconi, ma per il resto Mara Carfagna sembra essere già la candidata del centrodestra.
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