Napoli - Con 34 voti favorevoli (PD, La Sinistra, IDV, MPA), 12 voti contrari (AN, FI e Udeur) e 4 astensioni è stata approvata la nuova legge elettorale della Regione Campania. Le novità più importanti della legge, che resta improntata sul sistema proporzionale, sono: l'abolizione del listino presidenziale e l'attribuzione del premio di maggioranza alle liste collegate al candidato proclamato eletto alla carica di Presidente della Giunta regionale, che ottengono almeno il 60% dei seggi del Consiglio, se il presidente ha conseguito più del 45% dei voti validi (ne ottengono almeno il 55%, se il presidente ha conseguito meno del 45%dei voti validi); il sistema della doppia preferenza, in base al quale l'elettore può esprimere uno o due voti di preferenza, ma, in questo caso, una delle due preferenze deve riguardare il candidato di genere femminile, pena l'annullamento della seconda preferenza; la rappresentanza di genere, per cui in ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai 2/3 dei candidati, pena la sua inammissibilità; la rappresentanza di tutte le circoscrizioni elettorali: al fine di garantire la rappresentanza di tutto il territorio regionale, è garantita la presenza di almeno un consigliere per ogni circoscrizione elettorale. Il Consiglio ha, altresì, approvato all'unanimità un sub emendamento proposto dalla Sinistra e dal Pd finalizzato a garantire la presenza paritaria di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private. Ecco nello specifico i punti salienti.STOP AL LISTINO – Come era stato già anticipato nel lavoro della Commissione Statuto, è stato abrogato il “listino”, cioè la lista collegata agli schieramenti in campo che prevedeva la elezioni dei consiglieri regionali sulla base della vittoria di questo o quel candidato alla Presidenza della Regione. Eliminati quelli che venivano definiti i privilegi di alcuni candidati che non dovevano affrontare la campagna elettorale.
DONNE E DOPPIA PREFERENZA – Parlavamo di una rivoluzione “rosa”: nelle liste dei partiti ci sarà l’obbligo di candidare un terzo di donne. E la loro presenza non sarà solo virtuale. La nuova legge elettorale prevede la possibilità, per gli elettori, di esprimere una doppia preferenza, di scrivere cioè due nomi, ma in questo caso il voto sarà valido a condizione che una delle due preferenze vada appannaggio di una donna. Nel caso in cui sulla scheda dovesse essere espressa una doppia preferenza “maschile”, sarà valido solo il voto per il primo nome scritto.
DISTRIBUZIONE PER PROVINCE – Con l’abrogazione del listino aumentano i consiglieri che, ciascuna delle province della Campania, potrà eleggere: a Salerno si passa dai 9 della vecchia legge agli 11 previsti dalla riforma. 32 i consiglieri che verranno eletti in provincia di Napoli, 9 a Caserta, 5 ad Avellino e 4 per la provincia di Benevento.
SINDACI, TUTTO OK – Nella tarda serata di ieri, prima che le operazioni di voto entrassero nel vivo, era stato presentato un emendamento, voluto da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Popolari Udeur per sancire una “incompatibilità” tra la carica di sindaco e quella di consigliere regionale. Alla fine l’emendamento è stato bocciato, spalancando le porte alla grande corsa dei super sindaci verso il Consiglio Regionale.
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