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Il pentito Carmine Schiavone smentisce il pericolo di un attentato a Saviano

Oggi è stato interrogato dal coordinatore antimafia Roberti
15/10/2008 19:16

Caserta - Il pentito della camorra casalese, Carmine Schiavone, cugino del potente capoclan Francesco Schiavone detto 'Sandokan', interrogato dal coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il procuratore aggiunto Franco Roberti e dal sostituto Antonio Ardituro, avrebbe negato di essere al corrente che vi fosse un piano dei Casalesi per uccidere lo scrittore Roberto Saviano. Come si ricordera' nei giorni scorsi era trapelata la notizia che i Casalesi avevano in mente l'eliminazione dello scrittore con un attentato in stile Capaci: bomba ad orologeria da far esplodere in autostrada mentre Saviano era in auto in compagnia della sua scorta. Il presunto progetto era stato poi riferito in una informativa stilata da un ufficiale di polizia giudiziaria e poi trasmessa ai pm della Dda. Carmine Schiavone si penti' nel 1992, allontanandosi dalla cosca dei Casalesi che aveva guidato per anni. Da tempo Carmine Schiavone vive in una localita' segreta ed ha cambiato identita'. Dai giudici e' stato sempre definito un pentito serio ed attendibile. Propro ieri, il procuratore Giovandomenico Lepore aveva riferito che le dichiarazioni rese da Schiavone erano "da verificare" e aveva anche definito il pentito "attendibile". E cosi', mentre da due giorni si registrano un susseguirsi di dichiarazioni di solidarieta' all'autore del best seller 'Gomorra', dalla Procura di Napoli trapela la notizia secondo cui il pentito, che come si era appreso in un primo momento aveva fatto sapere di essere a conoscenza di un presunto attentato nei confronti dello scrittore, ha invece negato questa circostanza. (Adnkronos)
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