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Sparanise – Qualità della vita. E’ questo l’imperativo che l’uomo del terzo millennio si è auto imposto un pò per esigenza e molto per scelta. Del resto Sant’Agostinio diceva in una delle sue regole: “Si considerino anzi più ricchi se saranno più forti nel sopportare la frugalità, perché è meglio aver meno bisogni che possedere più cose”. La parola chiave per provare a comprendere una nuova e significativa svolta che si agita nel profondo di un movimento sempre più vasto di “consumatori consapevoli” è “sobrietà”. Dopo ondate terrificanti di consumismo indotto e poi coatto si assiste – con crescente meraviglia di studiosi di marketing e di analisti sociali – all’affermarsi di nuovi stila di vita improntati, appunto, alla sobrietà negli acquisti e alla scelta mirata di prodotti che evocano alcuni valori sostanziali: rispetto della natura, compatibilità, tutela della salute, equità e solidarietà. In altre parole un aggettivo come “biologico” si impone all’attenzione generale non tanto e non solo per l’effettivo contenuto concreto, ma perché è in grado di accennare al bisogno di un modus vivendi più ordinato, meno virtuale e più reale. E’ la grammatica della vita quotidiana che tenta di riaffermare la propria vitalità. Il cosiddetto orologio biologico improvvisamente si è rimesso in movimento e (ri)scopre che esiste ancora una relazione tra uomo e natura, tra ciclo della terra e delle stagioni ed alimentazione, tra rispetto degli equilibri ambientali e qualità della vita. Non c’è più una corsa sfrenata al benessere, ma la capacità di individuare un originale percorso “perché è meglio avere meno bisogni che possedere più cose”. Sarebbe bello se anche a Sparanise, dove decine di attività commerciali chiudono inesorabilmente i battenti, qualche giovane dinamico e consapevole si inventi un negozietto dove poter trovare alimenti biologici. Sarebbe il segnale che anche da noi, qualcosa si muove nella giusta direzione.
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