Calvi Risorta – Pubblichiamo integralmente il volantino firmato dal già 2 volte indaco di Calvi Risorta Antonio Caparco. Sono ormai oltre tre anni che il mio gruppo consiliare, quello dei “Democratici caleni”, unitamente al gruppo facente capo al consigliere Marrocco, sta conducendo una serrata attività di controllo sull’operato della giunta Zacchia, per garantire la conformità dell’azione amministrativa alle disposizioni di legge e l’oculata gestione del denaro dei cittadini.
Purtroppo tale attività ha fatto emergere quello che mai mi sarei aspettato, al di là della pur evidente incompetenza amministrativa dell’attuale giunta: delle possibili gravi illegittimità nelle gare d’appalto, nonché enorme spreco di denaro pubblico, che vanno ad aggiungersi al totale “tradimento” di un illusorio programma elettorale, su cui l’attuale coalizione aveva ottenuto la fiducia di tantissime persone.
L’opposizione ha più volte cercato di richiamare l’esecutivo nel momento in cui andava ad adottare scelte politiche estremamente dannose per le finanze del comune, formulando anche delle proprie proposte sempre bocciate dalla maggioranza; il richiamo è stato ancor più forte quando dai nostri controlli saltavano fuori condotte che potrebbero avere anche rilevanza penale. Ma non c’è stato nulla da fare. L’amministrazione non ha mai tenuto in debita considerazione le nostre infinite relazioni, interrogazioni, richieste ed atti di sindacato ispettivo, andando dritta per la propria strada. Siamo stati perciò costretti, giocoforza, ad adire dapprima le autorità amministrative e successivamente – quando anche i pareri di tali organi, che confermavano le illegittimità da noi segnalate agli amministratori, venivano ignorati – a presentare esposti alla Procura.
Ed è stato sempre grazie al nostro intervento che sono state nominate la Commissione d’accesso prefettizia – insediatasi al comune il 1° agosto 2007, per valutare se l’attività amministrativa sia soggetta ad influenze e condizionamenti esterni riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata –, ed avviate numerose inchieste giudiziarie che hanno portato, tra le altre cose:
1. alla richiesta di rinvio a giudizio di un funzionario comunale e del titolare di una ditta di Sessa Aurunca, fornitrice dei giochi installati nella villetta di Petrulo, per gravi ipotesi di reato (turbativa d’asta, truffa aggravata e falso ideologico). Ed è incredibile pensare che il sindaco abbia sempre difeso la regolarità dell’appalto, minacciando da un lato denunce per calunnia contro chiunque avesse provato a dire il contrario e raccontando dall’altro delle clamorose bugie (come il fatto che i giochi fossero stati acquistati grazie alla rinuncia degli amministratori alle proprie indennità, quando invece si trattava dei contributi di costruzione!);
2. ad avvisi di garanzia, per gravi ipotesi di reato, per l’appalto del servizio di risparmio energetico, avviato nel luglio del 2005 e portato ad esecuzione nonostante pareri legali contrari, richiesti dalla giunta Zacchia, ed una deliberazione dell’Autorità di Vigilanza che evidenziava svariate irregolarità;
3. all’apertura di un’inchiesta relativa alla gara per il noleggio di due autovelox, iniziativa che nulla aveva a che vedere con la sicurezza, e che avrebbe portato all’indebito arricchimento di una ditta privata a discapito delle casse comunali;
4. alla sospensione della lottizzazione di Via Rinchiusa per gravi violazioni del Piano Regolatore (parliamo della lottizzazione che, nell’opuscolo distribuito dall’amministrazione, viene descritta come opera di “riqualificazione della frazione di Petrulo” e che avrebbe invece rappresentato soltanto una probabile speculazione edilizia!).
Senza contare la richiesta di rinvio a giudizio del sindaco per abuso d’ufficio nei confronti della comandante della Polizia Municipale, una vicenda che ha già visto il comune soccombere innanzi al Giudice del lavoro e che vedrà lo stesso, con molta probabilità, soccombere anche nel procedimento con il quale la comandante ha richiesto, per l’attività vessatoria che avrebbe subito da parte del sindaco, un risarcimento di circa 300.000,00 €, che verrà verosimilmente accollato al comune (ma che faremo di tutto perché venga addebitato agli eventuali responsabili e non ai cittadini).
Numerose altre inchieste giudiziarie sono ancora in corso e potrebbero avere, a breve, risvolti ancor più clamorosi. E con tutto questo marasma i nostri amministratori hanno anche il coraggio di distribuire opuscoli, dove vengono elencate tutte le cose fatte (?) che avrebbero portato il nostro paese ad essere “fiore all’occhiello nell’ambito provinciale”!!! Sembra quasi che questi signori vivano in un mondo tutto loro, avulsi da quella che è la realtà: siamo in un paese dove non vengono nemmeno più garantiti quei servizi essenziali che giustificano l’esistenza stessa dell’istituzione comunale (acqua corrente, raccolta dei rifiuti, strade decenti e sicurezza); dove i cittadini pagano tributi tra i più alti d’Italia, a fronte di un bilancio prossimo al dissesto, un tasso d’indebitamento enormemente accresciuto rispetto al 2004 e svariati milioni di € di fatture inevase (con creditori pronti ad azioni di pignoramento nei confronti dell’ente); dove la politica sociale è stata azzerata (i contributi alle famiglie indigenti e alle fasce deboli della popolazione sono ridotti a cifre simboliche che rasentano l’elemosina); dove l’importante patrimonio archeologico cade letteralmente a pezzi o viene trafugato; dove vige il caos burocratico più totale (oltre 25 incarichi, tra funzionari e segretari, in appena 4 anni! Su 11 incarichi conferiti direttamente dal sindaco, inoltre, ben 6 sono stati attribuiti a persone non di Calvi); dove i cittadini non vengono degnati nemmeno più di una risposta ad una loro legittima istanza (in barba al tanto decantato “Palazzo di vetro”); dove si spreca il denaro pubblico in rivalse personali contro l’oppositore politico. Regna sovrano, in questo paese allo sfascio, un sindaco che – anziché risolvere i problemi – spreca il suo tempo nell’inoltro di decine di esposti alla magistratura contro consiglieri, funzionari, giornalisti, imprenditori e comuni cittadini, tutti archiviati in ragione della loro infondatezza, e che ha così creato un clima in cui non si è nemmeno più liberi di esprimere un legittimo dissenso all’operato del suo esecutivo.
Gli assessori tacciono di fronte a questo scempio, forse paghi della loro indennità, ed avallano di fatto l’adozione di tutte le discutibili scelte di questa amministrazione. Molti si limitano a vendere fumo ai cittadini (vedi la farsa delle annunciate riduzioni delle bollette del Gas e dell’eliminazione dei contributi di bonifica), sperando così di potersi nuovamente riciclare. Speriamo che questi signori abbiano per lo meno la decenza di prendere atto del loro fallimento, e di non ripresentarsi alle prossime elezioni: sarebbe l’unico gesto utile per il bene del paese. Ma ora basta!
Dopo tanti anni in cui ho avuto l’onore di ricoprire la carica di sindaco, avevo intimamente maturato la convinzione di voler abbandonare la politica attiva, dando come mio ultimo contributo al paese questi 5 anni di seria opposizione, dura ma costruttiva, per cercare quantomeno di arginare i prevedibili disastri dell’amministrazione Zacchia, che ha saputo cancellare in pochissimo tempo i risultati di tanti anni di buon governo. Tuttavia ricevo quotidianamente centinaia di manifestazioni di affetto da parte di cittadini che rimpiangono i tempi della mia amministrazione: oltre che dagli amici di sempre, le “acclamazioni” mi arrivano anche, e forse soprattutto, da quei cittadini che nel 2004 si erano gettati nelle braccia di Zacchia, credendo alle sue illusorie promesse, e che sono ora profondamente delusi da cotanta incompetenza ed arroganza. Tutte queste persone, da ormai 3 anni, mi invitano con forza a riprendere in mano le redini del paese per farlo uscire dal pantano in cui è rimasto immobilizzato, per poi affidarlo in mani sicure. Il primo tangibile segnale del loro “concreto affetto” mi è arrivato dall’esito delle elezioni provinciali del 2005 quando, senza troppo impegno, ho sconfitto la “costosa macchina da guerra elettorale“ messa in piedi da Zacchia. Da allora è stato un crescendo di entusiasmo e di consenso intorno alla mia figura, che mi ha definitivamente convinto a non deludere queste migliaia di persone, e a dare loro una speranza. Quello che posso sicuramente offrire è la concretezza, unita a tantissima esperienza, che renderebbero la coalizione che si sta formando intorno alla mia persona immediatamente operativa, e subito pronta a mettere mano agli sfasci perpetrati in questi ultimi anni. Ritengo infatti che l’esperienza politica sia fondamentale per amministrare il paese, e che i cittadini non possano più permettersi il lusso di scommettere sull’uomo nuovo di turno (viviamo ogni giorno sulla nostra pelle le amare conseguenze che una simile scelta potrebbe comportare). Intendo perciò rimettermi in gioco ed offrire, per un’ultima volta, una prospettiva concreta per far ripartire il paese, riproponendomi alla guida di una coalizione in ragione della consolidata esperienza che posso vantare nella gestione della macchina comunale.
Chiunque voglia aderire al nostro progetto e pretende onestà, disponibilità verso i cittadini e concretezza (molto di ciò che è mancato in questi anni di fallimentare amministrazione) può dare oggi il proprio importante contributo, e partecipare attivamente al processo di rinascita del paese, rafforzando ancor di più il già nutrito gruppo di sostenitori dei “Democratici caleni”.
Nel frattempo l’opposizione continuerà, anche in questo ultimo anno, la propria incessante attività di controllo per evitare ogni possibile irregolarità nella gestione dell’ente e del denaro pubblico.
Il Consigliere comunale ed ex sindaco
Antonio Caparco
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