Sparanise – Peggio di cosi proprio non poteva andare. Domenica 24 febbraio verrà ricordata come la domenica nera dello sport sparanisano, con le squadre di calcio e pallavolo sconfitte tra le mura amiche per 3 a 1. Me se la debacle casalinga della Nac Sparanise poteva essere ampiamente prevedibile visto lo spessore tecnico del San Pio Mondragone che si presentava al “villaggio del fanciullo” come capolista e quindi come la squadra da battere, non ci sono attenuanti per la “caporetto” casalinga dello Sparanise volley. Ma procediamo con ordine. L’undici allenato da Mr Mario Di Chiara, anche se sconfitto, ha comunque lottato fino all’ultimo contro i Mondragonesi, che a questo punto possono solo perdere il campionato, esprimendo comunque un gioco apprezzabile che a tratti ha messo in difficoltà gli avversari. Ripetere l’impresa, cosi come fatto contro il Cellole, era oggettivamente un compito proibitivo, ma va comunque bene cosi. La salvezza era l’obbiettivo iniziale e se la squadra di patron Mimmo Merola, per come si erano messe le cose fino a dicembre, riuscirà a raggiungere il traguardo, sarà solo meritevole di complimenti e poi una sconfitta contro la prima della classe ci può stare tranquillamente. Discorso inverso per i pallavolisti. La società presieduta da Antonio Merola ha fatto una campagna acquisti molto impegnativa che lasciava pochi dubbi sui traguardi da raggiungere. L’obbiettivo era, e forse è ancora, la promozione in serie B1. Ma ieri sera, con il tutto esaurito al palazzetto dello sport di viale medaglia d’oro, lo Sparanise volley ha disputato la peggiore partita di campionato e fallito clamorosamente l’ultima chance per vincere da protagonista il campionato e quindi saltare direttamente in serie B1. A conti fatti non è detta l’ultima parola solo perché sabato prossimo ci sarà la partita decisiva tra Marcianise e Sora. Se i ciociari violeranno il parquet di Marcianise e lo Sparanise volley dovesse vincere a Gaeta allora i conti per i play off, solo quelli perché il Sora andrebbe a + 7 sui marcianisani e quindi praticamente irraggiungibile, saranno ancora aperti. Viceversa, se i Marcianisani dovessero prevalere in casa, come sembra prevedibile visto il reale valore del Sora, i giochi sarebbero praticamente chiusi ed i caleni rimarrebbero, anche in caso di vittoria contro i ragazzi di Mr Tony Bove, come si suol dire, con il cerino in mano, ad occupare una terza piazza praticamente inutile. Insomma: peggio non poteva andare. Ieri sera, come del resto sabato scorso a Marcianise, c’era da mostrare gli attributi, dimostrare il valore, confermare le promesse e soprattutto essere atleti con la A maiuscola. Ed invece, è successo praticamente il contrario. Se si escludono le prestazioni di Pacecchi, al quale bisognerebbe erigere un monumento per quello che anche ieri sera ha dimostrato nonostante le precarie condizioni fisiche, Picillo sempre lucido a gestire la partita e di un volenteroso Vitale, tutti gli altri, hanno deluso senza attenuanti. Fasulo, che contro le squadrette gioca sempre a fare il fenomeno, ieri sera era semplicemente un fantasma, assente dal gioco e totalmente fallimentare quando veniva chiamato da Picillo. Cinque e Rumiano sembravano due disorientati ragazzini delle giovanili alle prese con le emozioni dell’esordio, Lumia ancora una volta inesistente ed inadeguato alla categoria esattamente come Francese, di cui a questo punto, considerate le prestazioni, non se ne comprende l’utilità. Sottotono anche il libero Coppola deconcentrato e demotivato proprio quando era necessario dare il massimo. Certo ha un po’ deluso anche Massimo Monfreda, monumento della pallavolo sparanisana e non solo, che da coach esperto quale è, non è riuscito ad inventarsi nulla che potesse in qualche maniera cambiare le sorti della partita come ad esempio la sostituzione dell’inesistente Fasulo con Maccarello sin dalle prime battute. Ma in definitiva in campo ci vanno i giocatori e ieri sera di fronte al pubblico delle grandi occasioni non hanno certo fatto una bella figura, anzi hanno dato spesso, soprattutto nel terzo e quarto set, dimostrazione di inadeguatezza. Il Sora è senza dubbio una squadra solida e cinica, capace di sfruttare al meglio ogni occasione e soprattutto di crederci fino all’ultimo secondo, ma ieri sera, in tutta onestà guardando la partita con gli occhi di chi ha più o meno 25 anni di pallavolo in memoria, non si è visto nulla di eccezionale, anzi, se sabato prossimo dovesse giocare come ha fatto ieri sera il Marcianise di Rossano ne farà un sol boccone, Insomma per dirla tutta senza peli sulla lingua; è un problema di “coglioni”. Le motivazioni e gli sguardi infuocati che avevano i vari Grossi, Monfreda, sia Fabio che Massimo, Orsatti, Scialdone, De Palma e Bove quando scendevano in campo sarebbero bastati, da soli, a disintegrare la squadra che ieri sera ha rappresentato la gloriosa società sparanisana. Altri tempi si dirà, si ma quelli erano prima di tutto uomini, impavidi e con coglioni di altra foggia…
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