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Elezioni politiche: scatta il toto nomine sui soliti noti?

Da troppo tempo l’agro caleno non esprime un parlamentare
7/2/2008 18:58

Sparanise – Il 13 e 14 aprile gli italiani saranno chiamati alle urne per votare i propri rappresentanti in Parlamento ed anche i caleni, in quanto, fino a prova contraria, italiani come tutti gli altri, dovranno esprimere la propria volontà. Ma, e c’è sempre un ma, forse non tutti sanno che il nostro territorio troppo spesso mortificato da autentici “stupri” e da poco dignitose prese per il culo, soffre terribilmente di scarsa rappresentatività politica e quindi è cronicamente deficitario in termini di capacità decisionale. Per dirla in altre parole: a Roma, a Napoli ed a Caserta valiamo meno del 2 di coppe! Questo vuoto di fatto autorizza chiunque a fare dell’agro caleno il proprio territorio di caccia in tutti i sensi. Del resto, senza fare un “jump” nel passato glorioso dell’antica Cales, sotto questo aspetto neanche la storia recente ci viene in soccorso. Basti pensare che sul nostro territorio si trova una vasta area che i Borbone destinarono proprio a “Casino Reale”, la cui cappella oggi è stata addirittura oggetto di confisca da parte di un agricoltore del luogo. Pazzesco! Della serie: prego accomodatevi, desiderate anche una fetta di culo? Insomma, se non succederà qualcosa di diverso pare che anche per questa volta l’agro caleno sarà destinato a terreno di caccia per i soliti ignoti che forti di una disgustosa investitura figlia di oscuri compromessi di partito verrà ancora una volta saccheggiato ed abbandonato al suo triste destino. Il fenomeno sembra attraversare tutto l’arco costituzionale, tant’è che non c’è differenza tra destra, sinistra e centro. Eppure stavolta qualcosa si potrebbe fare. Basterebbe che per i propri rispettivi schieramenti gli esponenti politici locali si mettessero d’accordo su due nomi. Uno di qua ed uno di là. E poi voce grossa, punto e basta. A quel punto le segreterie di partito non potrebbero non tener conto del grido di dolore di un intero territorio. Non è più sopportabile che una consistente fetta della Provincia di Caserta debba essere rappresentata sempre dai soliti eminentissimi di Casal di Principe, ridente cittadina dell’agro aversano che, manco se ospitasse la più importante scuola di specializzazione politica, riesce puntualmente a sfornare un numero imprecisato di consiglieri provinciali, consiglieri regionali, deputati e senatori. Tuttavia, scrutando l’orizzonte politico, si ha l’impressione che anche questa volta i politici casalesi ma anche aversani, faranno la parte del leone anche in considerazione dei posti chiave che nel tempo hanno sono riusciti ad occupare a destra quanto a sinistra. In definitiva, se i politici di Sparanise, Francolise, Calvi Risorta, Pignataro Maggiore, Rocchetta e Croce, Giano Vetusto, Pastorano, Camigliano, Vitulazio, Bellona, Grazzanise e Santa Maria La Fossa fino ad arrivare a Capua, non si metteranno d’accordo su due nomi, magari uno di destra ed uno di sinistra saranno ancora una volta destinati a contare come i due di coppe e l’intero territorio sarà costretto a subire, per un’altra legislatura, un assordante silenzio di rappresentatività. Allora sarà inutile poi lagnarsi quando l’intero popolo caleno sarà costretto a protestare contro le centrali, gli inceneritori, le discariche, i depositi di ecoballe, le piattaforme e cosi via che i “potenti” di altre terre decideranno di installare in quello che è, a pieno titolo, ancora oggi, il loro “casino (poco) reale” di caccia…
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