Napoli - Ieri nell’aula del Consiglio regionale il governatore Antonio Bassolino si è difeso sulla gestione dei rifiuti in Campania accusando alcuni gruppi politici (Verdi e Sinistra radicale) di aver ostacolato la realizzazione dei termovalorizzatori, causando il disastro ambientale che oggi è sotto gli occhi di tutto il mondo. Ma la Procura di Napoli la pensa diversamente sulle responsabilità di Bassolino.
Nel corso dell'udienza preliminare nell'aula bunker di Poggioreale, dove si sta svolgendo il procedimento per le presunte irregolarità nello smaltimento di rifiuti in Campania, i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo hanno contestato una nuova accusa al presidente della Regione Bassolino e all'ex subcommissario per l'emergenza rifiuti Giulio Facchi. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati e depositata agli atti del Giudice per le indagini preliminari Marcello Piscopo è di concorso in falso.
La nuova accusa si riferisce ad una relazione risalente al 2004 quando Bassolino aveva da poco concluso l'incarico di Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti. Nella relazione, secondo i magistrati della procura partenopea, sarebbero stati omessi i punti di criticità del contratto stipulato con l'Impregilo spa (la società della famiglia Romiti che aveva in appalto la gestione completa del ciclo dei rifiuti in Campania) i cui impianti di Cdr non erano adatti alla realizzazione del processo di combustione. Fonte: Campania Report
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