Sparanise – E’ da qualche giorno che meditavo di scrivere queste quattro righe in assoluta libertà e tranquillità per cercare di fotografare lo stato d’animo che si prova ad essere campani oggi. Per chi come me ha la fortuna di frequentare per motivi di lavoro ed amicizia gente sparsa su diversi continenti, l’ultimo mese è stato veramente duro. Tra un What’s happening ed un Qu’est-ce qui passe chez toi, mi sono spesso trovato a fornire elementi di riscontro “squisitamente” territoriali che hanno finito per corroborare le tesi dei miei amici e colleghi, frutto di news giunte oltre oceano grazie ad internet ed alla comunicazione globale. Ebbene: se fino a ieri gli interrogativi riguardavano sostanzialmente la “munnezza” e le sue derivazioni da quarto mondo non oso immaginare cosa mi chiederanno stasera (calcolando il fuso le solite mail mi saranno recapitate intorno alle 20/21,00) allorquando le notizie dell’arresto della moglie del Ministro della Giustizia e di quasi tutto l’Udeur campano avranno fatto il giro del mondo. Cosa dovrei aggiungere? Che siamo un popolo di munnezza e questo è quello che ci meritiamo? Francamente la disillusione ha ormai preso il sopravvento finanche sulla speranza. Sono stufo anche di sentirmi ripetere sempre la stessa logica domanda: ma come mai dopo tutto questo macello non si dimettono? Why Bassolino is still in charge ? E cosa dovrei rispondere? Che ormai non provano più neanche il senso della vergogna? Che hanno la faccia come il culo e che se ne fottono di tutto e tutti perché tanto alla fine a loro nessuno li tocca? Non lo so. Quello che sta accadendo in queste settimane è inquietante. Ed è difficile spiegare che lo status indecoroso in cui siamo costretti a vivere non ha ancora un colpevole, un responsabile che sia finto in manette. Fino ad oggi la magistratura campana non ha ritenuto meritevole di alcuna inchiesta una emergenza rifiuti che ormai dura da quasi tre lustri. Eppure sarebbe auspicabile anche per far togliere una soddisfazione ai 5 milioni e rotti di campani. Invece niente. Cornuti e mazziati! Ed oggi che succede? Per un giro di raccomandazioni (pare…), e di mera spartizione del potere, esercizio in cui si cimentano la stragrande maggioranza di quelli che scelgono di scendere in campo, dal consigliere comunale, che anziché risolvere i problemi dell’acqua che manca, per antiche ed improbabili reminiscenze, pensa ad un nuovo campo sportivo dove poter giocare a pallone, al consigliere provinciale che vuole portare, in treno, tutti al mare, al consigliere regionale autocelebrativo che raccomanda l’amante per un posto, ben retribuito, rigorosamente da nullafacente, i giudici finiscono per arrestare la moglie del ministro della giustizia che è presidente del consiglio regionale della Campania? Evidentemente nella nostra regione il sistema deve essere impazzito ormai a tutti i livelli. Risulta arduo riuscire a trovare una spiegazione logica a quanto sta accadendo in questi giorni, salvo pensar male. Ma insomma: arrestano l’Udeur e gli altri? Continuiamo a fare: a chi figlio e a chi figliastro? Su via: siamo seri! Ma cosa aspettate la rivoluzione? Infine, tanto per non perdere di vista i “fatti nostri”. Sarebbe il caso che i giudici di Santa Maria Capua Vetere iniziassero ad aprire gli occhi anche su vicende più squisitamente locali, caratterizzate da giochetti che ormai stanno oltrepassando il limite della decenza e della umana sopportazione… Insomma un bel iatevenne tutti quant a casa, sembra essere veramente l’unico augurio possibile per uscire dalla crisi
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