È difficile vivere un momento storico come quello attuale ed avere la reale percezione della rilevanza degli avvenimenti e delle loro ripercussioni nel tempo. Un'analisi, questa, che si affida alla lettura storica dei fatti. O meglio, a quando il presente si farà storia e consentirà un esame lucido e oggettivo delle cause, delle dinamiche e degli effetti che le proteste – nel nostro caso – avranno determinato.
Quando l'attualità sarà riletta alla luce della storia, la ribellione delle popolazioni campane contro una politica ultrafallimentare potrà assumere la dignità di difesa della legalità, a dispetto di chi – oggi – vorrebbe far passare coloro che protestano come degli pseudo delinquenti, arrivando a volte addirittura ad ipotizzare condizionamenti camorristici su di loro.
Eppure non sono stati i manifestanti ad essere stati condannati a risarcire milioni e milioni di euro a causa della "allegra gestione" dell'emergenza rifiuti; non sono stati i manifestanti a finire in galera e ad essere stati rinviati a giudizio per reati gravissimi inerenti la gestione dei rifiuti; non è negli "uffici dei manifestanti" che camorristi spadroneggiavano come stessero a casa loro.
Ti assale una rabbia dentro quando leggi i titoli di alcune testate giornalistiche, quando qualche Ministro venuto a racimolare voti dice che "si fa il male ad alcuni per fare il bene di tutti". Ti chiedi: e chi decide i "pochi" da "sacrificare"? Tu? Ed in base a quali criteri?
Ti assale una rabbia dentro quando qualcuno ti dice di "protestare restando nell'ambito della legalità". Chi protesta dovrebbe fare una sorta di "processione", mentre nei "palazzi del potere" si continuano a distribuire "sacrifici" ai pochi, da immolare per il "bene di tanti".
Ti assale una rabbia dentro quando fanno finta di non sapere che la stragrande maggioranza dei cittadini manifesta per chiedere il ripristino della legalità, che loro - i colpevoli di questa vergogna - non sono riusciti a garantire.
Ti assale una rabbia dentro quando senti qualche politico con "il morto in casa" cercare di strumentalizzare la vicenda per racimolare qualche voticino in più e per risollevare la sua credibilità.
Ti assale una rabbia dentro quando scopri che dei due candidati alle ultime elezioni regionali, uno - quello sconfitto - si è dimesso nel momento sbagliato, l'altro - il vincente - non si dimette al momento giusto.
Ti assale una rabbia dentro quando ti accorgi che qualche amministratore di periferia utilizza la munnezza come se fosse un tappeto per coprire i suoi fallimenti.
Ti assale una rabbia dentro quando pensi che qualche anonimo politico di periferia possa pensare di strumentalizzare la lotta contro l'insediamento della discarica per fini propagandistici.
Ti assale una rabbia dentro quando i responsabili di questa tragedia nazionale sparano nel mucchio per difendersi piuttosto che farsi da parte.
Ti assale una rabbia dentro quando sei costretto a prendere atto che la munnezza è un male incurabile in Campania con le medicine attuali.
Ti assale uno scatto di orgoglio quando pensi che è arrivato il momento di sconfiggere la malattia del malaffare con un vaccino chiamato legalità.
Cosa dirà la storia delle nostre proteste? Certo non si ricorderà degli anonimi amministratori e politici di periferia che strumentalizzano la munnezza.
Gli atti di "illegalità" dei cittadini, per i quali la polizia ricorre ad "alleggerimenti" (sottile eufemismo per dire: tira mazzate su cittadini inermi), tra 20 anni, saranno giudicati atti teppistici o l'inizio di una coscienza civile e popolare che ha portato alla scomparsa della speculazione sulla salute di intere popolazioni? Saranno considerati difese di interessi camorristici o lotta grazie alla quale le ecomafie hanno dovuto abbandonare gli uffici del potere? I vari leader del movimento ambientalista campano (penso a padre Alex Zanotelli, ma insieme a lui tanti altri condividono l'onere di questa lotta), saranno ritenuti i "garibaldini dell'ambiente" o massoni?
Noi la nostra idea l'abbiamo, ma dirla oggi sembrerebbe esercizio di retorica. Ci auguriamo di tornare sul tema tra 20 anni. Allora tutti avranno una visione più chiara e forse ci sarà piena condivisione sulla lettura storica del periodo che stiamo attraversando
Bartolo Mercone
Pietro Ricciardi
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