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No alla discarica: inviato un dossier al presidente dell’Antimafia

Presto il comitato potrebbe incontrare Forgione
4/12/2007 16:42

Pignataro Maggiore – Parte un dossier all'indirizzo del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, che – sentito dal quotidiano dei vescovi italiani, “Avvenire” - aveva preso posizione contro l'assurdo progetto di installare una discarica in località Arianova, sulle cento moggia di terreno confiscate dalla magistratura alla cosca mafiosa Lubrano-Nuvoletta. Una proprietà che, secondo alcuno collaboratori di giustizia, sarebbe in realtà appartenuta al capo storico di Cosa Nostra, Luciano Liggio, e poi ai suoi eredi ai vertici della consorteria criminale siciliana, Totò Riina e Bernardo Provenzano. La documentazione che gli agricoltori, gli esponenti del movimento anti-clan, gli ambientalisti e il capogruppo dell'opposizione, Raimondo Cuccaro, hanno approntato dimostra una volta di più, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che è una autentica follia, un disastro ecologico, destinare la discarica provinciale in Contrada Arianova. Non è un lavoro a vuoto, quello del fronte del “no” alla discarica. Il dossier è stato preparato a seguito di un incontro con il presidente della Commissione antimafia avvenuto lunedì sera a Santa Maria Capua Vetere, a conclusione di una manifestazione sulla legalità nella città del Foro. La giornata di lunedì, contrassegnata da una grande tensione e da un confronto tuttavia pacifico con le forze dell'ordine, era stata caratterizzata dall'attesa per l'incontro con il presidente Francesco Forgione. Solo nel tardo pomeriggio si era avuta la conferma che il presidente della Commissione parlamentare antimafia avrebbe ricevuto la delegazione guidata da Raimondo Cuccaro. Al momento della telefonata decisiva, il fronte del “no” alla discarica si trovava a Caserta, in prefettura, dove si stava svolgendo un confronto dai toni durissimi tra gli ambientalisti da una parte e, soprattutto, i rappresentanti del Commissariato per l'emergenza rifiuti dall'altra. Lasciata la prefettura, dove la delegazione ambientalista aveva fatto segnare un altro punto a proprio favore, mettendo in difficoltà il “partito della discarica”, subito era stata raggiunta Santa Maria Capua Vetere. Il colloquio con il presidente della Commissione parlamentare antimafia era stato positivo. La speranza continua, la battaglia continua. Fonte: comunicato stampa comitatoanticamorra
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