Pignataro Maggiore - Il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, non desiste dalla decisione di insediare la discarica nelle cento moggia a Torre Ortello. Là dove è stato seminato il grano ci sarà una discarica. Poco importa se là (nella foto) ci sono le falde acquifere a pochi metri dal suo. Poco importa se là si inquina l’acqua simbolo della legalità, in un terreno sottratto alla criminalità organizzata. L’importante è togliere la “munnezza” da sotto l’albero di Natale dei napoletani.
Ma cerchiamo di capire meglio la figura di questo altissimo funzionario delllo Stato.
Alessandro Pansa- si legge su Wikipedia- è nato ad Eboli, il 9 giugno 1951, ed prefetto di Napoli dal 2007. Già vice capo della Polizia e direttore della Criminalpol, ex responsabile della direzione centrale per l'immigrazione del Viminale, e vice capo della Polizia. Nel corso della sua attività è stato direttore centrale delle "specialità" della Polizia, nella direzione che coordina la Stradale, la Ferroviaria e la Polizia delle Telecomunicazioni.
Il prefetto Pansa è laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli, è entrato in polizia nel 1975 come commissario. Successivamente, è stato assegnato alla questura di Cosenza come addetto alla Squadra Mobile, occupandosi di criminalità organizzata e di terrorismo. Nel 1982 è stato trasferito a Roma presso la squadra narcotici e poi alla Criminalpol, trasferito poi alla Direzione Centrale della Polizia Criminale nel 1985. Nel 1990 ha svolto le funzioni di direttore supplente della seconda divisione del Servizio Centrale Operativo (Sco). Da alcuni mesi è stato nominato dal Governo commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania.
L’alto funzionario, nel corso della sua brillantissima carriera, secondo quanto riportato nella sua biografia pubblicata da Wikipedia, non si sarebbe mai occupato di rifiuti fino a luglio del 2007, quando è stato nominato commissario straordinario, subentrando al dimissionario Bertolaso.
La frase giusta per concludere questo articolo è l’uomo giusto al posto giusto. Fonte: Com di PIgnataro
|