Prata Sannita - Una fila silenziosa di persone si inerpica lentamente lungo la stradina che
conduce alla piccola cappella,
ora protetta da una grossissima
grata, che protegge
la statua di Ssant’Antonio
di Padova, nelle campagne
di Prata Sannita, piccolo
paese del matese vicinissimo
a Venafro.
A fare lo stesso percorso
altrettanto silenziosamente
sono stati ieri pomeriggio
un medico dell’Asl, di Piedimonte
Matese, il vicario del
vescovo, il sindaco di Prata
sannita, Alfonso La Banca e
i carabinieri. Il medico era
incaricato di prelevare mediante
un’attrezzatura molto
particolare parte del liquido
misterioso dal volto
dalla statua di Sant’Antonio.
La statua del santo
avrebbe lacrimato ancora
sangue, questa nuova lacrima
di colore marrone-rosso
è ben visibile sul volto del
santo, il bordo dell’occhio
sembra ancora pieno di quel
liquido, definito resinoso,
che ormai da più di una settimana
fa gridare al miracolo.
Le lacrime o presunte
tali del santo, fanno da
«specchio» alle lacrime dei
devoti che ormai non hanno
alcun dubbio sul fatto che
Sant’Antonio lacrima sangue
e che quindi si tratta di
un miracolo. Ci credono
quasi tutti, tranne ovviamente
gli scettici, quelli che
pensano che qualche furbetto
in vena di scherzi in un
modo nell’altro sia riuscito a
superare la grata e ad iniettare
nell’occhio della statua
qualche sostanza simile al
sangue. Si vedrà. Tocca agli
esperti dell’Asl dare una risposta.
Ad occuparsene saranno
i laboratori di Piedimonte
Matese.
Intanto sul posto ieri intorno
alle 17, oltre ai curiosi,
alla folla di devoti, ad alcuni
consiglieri comunale è
giunto, come abbiamo già
detto, anche il vicario del
Vescovo.
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