Milano - Il popolare giornalista Enzo Biagi è morto nella clinica Capitanio di Milano dove era ricoverato da alcuni giorni. Al momento del decesso c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi di Biagi. Veterano del giornalismo italiano, ma anche prolifico scrittore e conduttore televisivo in Rai, Biagi aveva 87 anni.
Tra i primi ad accorrere alla clinica milanese, appresa la notizia della morte del maestro, sono stati i giornalisti Sergio Zavoli e Ferruccio De Bortoli. Hanno espresso il loro cordoglio alle due figlie di Biagi, rimaste all'interno della casa di cura. Venerdì mattina le condizioni si erano aggravate a tal punto la situazione era stata definita "particolarmente critica". Da qui la decisione dei familiari di ricoverare il giornalista in clinica.
"Si è addormentato sereno prima della morte", racconta la figlia Bice visibilmente commossa. "Aveva programmato tutto anche per noi, ci ha fatto dormire qualche ora a me e mia sorella, e ci ha aspettate. Voi tutti ricorderete Enzo Biagi - ha continuato - io ricordo mio padre e sono grata a tutti quelli che in questi giorni ci hanno dimostrato tanto bene. Non dico che per noi è una scoperta ma ci ha stupito. Noi siamo i suoi figli, io ho perso un padre e sono solo più sola".
Giovedi i funerali
Le esequie avranno luogo giovedì a Pianaccio, il piccolo borgo di Lizzano in Belvedere, sull'appennino bolognese, dove era nato. La camera ardente è prevista alla clinica Capitanio di Milano, con accesso attraverso l'ingresso di via Quadronno. Restera' aperta sia martedì che mercoledì. Poi, giovedì mattina, il feretro sarà trasferito a Pianaccio per i funerali.
Di tutti i commenti e le agenzie registrate finora noi di www.comunedisparanise.com, in netta contrapposizione con chi crede che neanche la morte possa spezzare l’odio sociale e maniacale che caratterizza certi servi sciocchi del comunismo, vogliamo segnalare quello di Silvio Berlusconi che in una dichiarazione ha voluto ricordare cosi Enzo Biagi: “Al di là delle vicende che ci hanno qualche volta diviso, rendo omaggio ad uno dei protagonisti del giornalismo italiano cui sono stato per lungo tempo legato da un rapporto di cordialità che nasceva dalla stima ''. Fonte (TGCOM)
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