Pignataro Maggiore - Ieri mattina, alle ore 12,25, alla Stazione carabinieri di Pignataro Maggiore (CE), è stata depositata una denuncia-querela contro il sindaco Giorgio Magliocca e contro il deputato Mario Landolfi per le pressioni esercitate ai danni di giornalisti “scomodi” in una città tristemente nota come la “Svizzera dei clan”. Copia della denuncia-querela è stata inviata alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli cui era stato trasmesso il fascicolo del procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, dottor Luigi Gay, sullo scandalo dei beni confiscati alle potenti e sanguinarie cosche camorristico-mafiose Lubrano, Nuvoletta e Ligato; immobili rimasti nella piena disponibilità della criminalità organizzata. I giornalisti che a Pignataro Maggiore indagano sui beni confiscati ai clan (e su altre vicende che “danno fastidio”) sono stati oggetto di minacce di morte ma anche di pressioni politiche – operate dal sindaco Magliocca e dal deputato Landolfi -, con conseguenti censure, manovre per isolarli o addirittura per mettere fine alla loro collaborazione. Un clima pesante che potrebbe creare le condizioni di una pericolosa delegittimazione dei giornalisti ed esporli ad una ritorsione armata della criminalità organizzata. Nella denuncia-querela, i giornalisti firmatari – oltre a chiedere di procedere contro il sindaco Magliocca e il deputato Landolfi – hanno elencato una serie di fatti da valutare ai fini dell'esercizio dell'azione penale per reati perseguibili d'ufficio. La denuncia è il frutto di un lungo lavoro di giornalismo investigativo che mette a disposizione dell'Autorità giudiziaria numerosi episodi che descrivono uno scenario inquietante dello stato di salute della libertà di stampa in provincia di Caserta, a causa delle minacce della criminalità organizzata e delle pressioni politiche. Fonte: (Comunicato stampa Comitato Anticamorra)
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