Pignataro Maggiore - Grave intimidazione al responsabile della cronaca nera del quotidiano “Il Giornale di Caserta”, Carlo Pascarella, giornalista professionista di Caserta, originario di Pignataro Maggiore, terra della. Il cronista è da tredici anni impegnato con il suo lavoro in una battaglia senza confini contro la criminalità organizzata ed è membro dell’associazione Sig (Sezione Investigazioni Giornalistiche), il neonato osservatorio sui clan di Terra di Lavoro. La notte scorsa, in viale Kennedy a Vitulazio, sconosciuti hanno incendiato il tir Fiat Daily del mobilificio Pascarella utilizzando del liquido infiammabile sotto l’abitazione di Giovanna Pascarella, sorella del cronista e titolare dell’attività commerciale. Il mobilificio della famiglia Pascarella è ubicato a Pignataro Maggiore, fulcro vitale degli affari mafiosi dei Lubrano-Ligato-Nuvoletta. Da tre mesi Carlo Pascarella è sotto protezione della Squadra Mobile della questura di Caserta e i suoi familiari sotto la vigilanza costante dei carabinieri di Pignataro Maggiore. “Da tre mesi vivo questa situazione di pericolo costante ma polizia e carabinieri mi sono vicini – ha dichiarato Pascarella – la ritorsione contro mia sorella è solo l’ultimo vile atto di una camorra, quella pignatarese, che ultimamente ha tentato più volte di fermare le mie denunce giornalistiche sulla cappa mafiosa che impera nella mia terra di origine senza riuscirci. E’ lo stesso clan che ha ucciso il giornalista Giancarlo Siani del Mattino, è bene che si sappia; ma è bene che tutti sappiano che io non ho paura e andrò avanti fino in fondo con le mie battaglie anticamorra con l’aiuto di colleghi, forze dell’ordine e magistratura”.
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