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Ancora arresti per i politici casertani, cronaca di uno tsunami senza precedenti

Dopo l’On Brancaccio ora tocca ai consiglieri provinciali
8/6/2007 18:29

Caserta – Non si è ancora spenta l’eco per l’arresto del consigliere regionale dei DS Angelo Brancaccio, attualmente ai domiciliari nella sua Orta di Atella, che un altro tuono squarcia i cieli di Terra di Lavoro. Stamani, Domenico Bove, Sergio Romano, Antonio Simeone e Giacomo Caterino sono stati condotti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mentre Mario Bove e Anthony Acconcia sono stati condotti agli arresti domiciliari. La notizia apparentemente potrebbe passare inosservata se non fosse per il fatto che i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa su ordinanza del GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giuseppe Meccariello, su richiesta della Procura della Repubblica, ricoprono incarichi politici di primo livello. I sei arrestati sono Domenico Bove, di 31 anni, consigliere provinciale di Caserta in quota UDEUR ed ex sindaco di Alvignano; Sergio Romano, di 27 anni, ex assessore ai Lavori pubblici presso il Comune di Alvignano; Antonio Simeone, di 43 anni, ex assessore all'Edilizia ed Urbanistica, presso il Comune di Alvignano; Mario Bove, 58 anni, medico veterinario presso la Asl Caserta 1: Bove e' il padre di Domenico; Giacomo Caterino, 36 anni, imprenditore di San Cipriano d'Aversa e consigliere della Provincia di Caserta sempre in quota UDEUR ed Anthony Acconcia, 43 anni, (nella foto) direttore generale della Provincia di Caserta. I sei sono accusati tra l’altro di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro la Pubblica amministrazione e soprattutto, all'acquisizione del controllo delle attività economiche ed imprenditoriali della Provincia di Caserta, ''nonché - scrivono i Pm nell'ordinanza- dei reati continuati di concussione, corruzione, falso ideologico e turbativa d'asta''. Di certo i sei, col tempo, avranno modo di dimostrare la propria innocenza, ma un dato di fatto resta inquietante: c’è del marcio nella politica made in Caserta. Ma l’aspetto più triste della vicenda sta nel fatto che le ultime vicende giudiziarie stanno dimostrando che anche tra chi per anni riteneva di poter sbandierare ai quattro venti una presunta (ed immotivata) superiorità morale, è esplosa una questione morale che andrebbe affrontata al più presto possibile.
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