Roma- Sono 32 i comuni della Campania a maggior rischio ambientale, 27 dei quali con un elevato rischio di tumori: sono localizzati tra le province di Caserta e di Napoli, e inclusi nei siti di bonifica "Litorale domizio flegreo e agro aversano", "Litorale vesuviano" e nella penisola sorrentina, in pratica l'epicentro dell'emergenza rifiuti. E' quanto emerge dal rapporto del Cnr sulle aree ad alto rischio ambientale in Italia, presentato oggi alla Camera dei Deputati. In generale, sono 74 i comuni campani che rientrano nei quattro Siti campani di interesse nazionale per le bonifiche, caratterizzati soprattutto dalla presenza di un gran numero di discariche illegali diffuse su ampie aree delle province di Napoli e Caserta. Zone in cui, stando a uno studio condotto dalla Protezione Civile insieme a Oms, Istituto Superiore della Sanità e allo stesso Cnr, si registrano incrementi significativi del tasso di rischio di malformazioni del sistema nervoso centrale (+8%) e dell'apparato urinario (+14%), e un incremento medio del 2% della mortalità in entrambi i sessi. Le oltre 1.200 discariche censite, quasi tutte illegali, portano a un aumento generale dei tumori (+1 per cento), specialmente di quelli al fegato (+8% negli uomini e +7% nelle donne), polmonari (+2%) e gastrici (+5%) negli uomini. Dati che confermano un primo studio epidemiologico condotto sulla mortalità nei comuni di Giugliano, Qualiano e Villaricca, dove sono censiti 39 siti di smaltimento rifiuti, da cui era emerso un aumento significativo delle mortalita' per neoplasie polmonari, pleuriche, laringee, vescicali, epatiche, encefaliche, delle malattie circolatorie e del diabete. Fonte: (AGI)
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