Alle regioni 3 miliardi di euro per il ripianamento dei debiti
Roma - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto che ripiana i disavanzi sanitari di alcune regioni in rosso scompare il ticket di dieci euro sulle ricette per le visite specialistiche, introdotto, tra mille polemiche, dalla Finanziaria. È arrivato il via libera definitivo del Senato al maxi-emendamento del decreto che stanzia tre miliardi a favore di alcune regioni con debiti pregressi sul fronte sanitario. Il decreto legge - approvato con 148 voti a favore, 42 contrari, e 56 astenuti tra gli esponenti di Forza Italia e An (a Palazzo Madama le astensioni vengono considerate voti contrari) - aveva gia' avuto il via libera dalla Camera, dopo che il governo aveva imposto il voto di fiducia, motivandolo con la ristrettezza dei tempi. Il decreto prevede l'abolizione dei ticket sugli esami diagnostici (per la quale e' stata trovata alla fine una copertura da 511 milioni) e la soppressione del blocco per un anno dei pignoramenti alle Asl insolventi nei confronti dei fornitori. Quest'ultima norma, che era stata inserita nel primo passaggio al Senato, e aveva scatenato forti critiche anche da parte di Confindustria. Il Senato ha approvato il testo in un solo giorno visti i tempi stretti imposti dalla scadenza del provvedimento (19 maggio). Per il ministro della Salute Livia Turco di tratta di "una legge di portata storica, aiuta le regioni indebitate ad azzerare i debiti entro il 2010. Un obiettivo storico, che salva il sistema sanitario pubblico e che dovrebbe avere la concordia ed il plauso di tutti, soprattutto delle regioni piu' virtuose". Per quanto riguarda il ripianamento dei disavanzi delle regioni Lazio, Campania, Abruzzo e Molise, registrati nel periodo 2001-2005, il decreto prevede lo stanziamento per il 2007, attraverso il concorso straordinario dello Stato, di tre miliardi di euro e stabilisce i criteri per accedervi. In primis l'aver concordato con Roma i piani per recuperare il deficit. Il provvedimento impone che le verifiche sui piani di rientro dalle posizioni debitorie vengano "tempestivamente" trasmessi dal ministro dell'Economia al presidente della Corte dei Conti. Sara' la magistratura contabile, in caso di irregolarita', a far partire "un giudizio di responsabilita' amministrativa e contabile". Un ruolo cruciale viene poi rivestito anche dal Parlamento: il decreto, che ripartisce le risorse tra le regioni interessate, deve essere trasmesso alle commissioni di Camera e Senato competenti e il Parlamento deve anche una relazione sullo stato dei debiti. Ma l'aspetto clou del provvedimento, almeno per le sue immediate ricadute pratiche, e' la completa cancellazione del ticket sulle prestazioni specialistiche. Nel precedente passaggio al Senato del decreto era stata approvata la riduzione del prezzo da pagare da 10 euro a 3,5 euro. Alla Camera pero' era passata l'abolizione del balzello. Il costo stimato per queste mancate entrate e' stimato in una cifra pari a 511 milioni di euro. Per coprire questi costi verranno utilizzati 100 milioni del fondo dei debiti pregressi e 411 milioni del fondo di rotazione per le politiche comunitarie. Il superticket e' arrivato al capolinea.
Fonte: (Velino)
|