Sparanise – Perdonateci per il titolo di Wrtmulleriana memoria ma a volte è difficile iniziare un editoriale "impegnativo" come questo sui fatti politici della settimana, cercando per quanto possibile, di conservare una posizione equidistante. Non c’è che dire: negli ultimi giorni pare che il Sindaco Salvatore Piccolo abbia un diavolo per capello. Una ne pensa e cento ne fa. A chi lo accusava di essere un neofita della politica, Piccolo ha risposto con i fatti, dimostrando esattamente il contrario. Anzi, si potrebbe addirittura azzardare l’ipotesi che in quanto ad acume tattico ha dimostrato di avere molto da insegnare ai tanti politichetti che sulla scena locale si atteggiano a pseudo guru con improbabili risultati. Chi è pratico di stecca definirebbe l’azione di Piccolo una botta da “Ottavina reale”. In un sol colpo ha sbaragliato il campo da ogni possibile avversario ed ha dato una dimostrazione di forza sulla quale nessuno avrebbe scommesso una… pizza. In sintesi, il Sindaco ha spento i dissensi interni, saggiato gli attributi di potenziali traditori, ammosciato le velleità di paventate rentree politiche anticipate, e contestualmente, afferrato come si sul dire il “ciuccio per la capezza”. Chapeau Monsieur Piccolo, direbbero i francesi. Ora non resta che far quadrare il cerchio, ridistribuire qualche delega ed il gioco è fatto. Tutti i consiglieri (eccetto Vito ovviamente) sembrano essere allineati e coperti. Del resto non poteva essere altrimenti, se è vero l’antico adagio del “non si sputa nel piatto deve si mangia”, Piccolo si ripresenterà alla prossima scadenza elettorale politicamente più rafforzato che mai. Ma se da un punto di vista interno il Sindaco sembrerebbe aver trovato una forma di equilibrio accettabile per la sua squadra (dando sempre per buone le motivazioni da lui stesso espresse in merito al defenestramento di Vito) da un punto di vista popolare, l’Amministrazione da lui guidata è ai minimi storici per indice di gradimento, e se il Sindaco intende veramente ricandidarsi nel 2010 dovrà lavorare molto duramente per riconquistare la poltrona. E già perché un conto è convincere chi potrebbe avere interesse ad occupare un posto o a rivestire una carica, un altro, invece, è convincere il popolo. Senza dubbio, almeno fino ad oggi, l’amministrazione da lui guidata non ha certamente brillato per quantità e qualità di risultati prodotti soprattutto in rapporto alle amministrazioni precedenti rette con lungimiranza e piglio deciso, condivisibili o meno, da Antonio Merola che scegliendo proprio Piccolo aveva inteso, come si ricordava nella staffetta riportata sui manifesti elettorali, proseguire il progetto politico da lui tracciato. Non esiste dubbio alcuno che l’avvocato Salvatore Piccolo nel 2005 abbia vinto le elezioni amministrative grazie ad Antonio Merola ed ai suoi amici. Ma, come si diceva prima, un conto è partire lanciati dal consenso e dai cantieri aperti, ben altro è vincere con le proprie forze. Se è vero che il sole sorge ad est e tramonta ad ovest, cosi c’è chi è pronto a scommettere che la partita non sia ancora conclusa. Siamo certi che Antonio Merola, non fosse altro che per una questione di principio, si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative proprio contro questo suo “figlio ingrato” e contro altri suoi “figliastri” inventati nel corso dei 2 lustri di sindacatura meroliana. E non è detto, come suggerisce qualche nobile analista del Corso Matteotti, che debbano svolgersi necessariamente nel 2010. Che se ne dica, Merola è forse l’unico personaggio di peso, seppur controverso, esistente sulla scena politica locale ed è ancora molto amato (ma anche molto odiato) dal popolo di Sparanise. Dall’altro lato, come si dice in partita doppia, c’è una opposizione di centro sinistra che vede giorno dopo giorno rafforzare la propria posizione e soprattutto vede accrescere il consenso popolare. Come finirà allora? Se è vero, come è vero che in politica ed in amore tutto è possibile significa che allo stato attuale, rotti gli indugi, si è già entrati in campagna elettorale…
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